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Redazione Nolana 19 novembre 2012 16:44 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NOLA - La chiesa dei Santissimi Apostoli, prima Basilica Paleocristiana di Nola, ha fatto da cornice al premio Felix città di Nola. L’Associazione culturale “Gli innamorati della festa” promotori della manifestazione, da tempo hanno scelto la chiesa a tre navate, dalle imponenti colonne in granito, quale sede della manifestazione ormai giunta alla decima edizione. - Auspichiamo il completamento dei lavori di restauro dell’antica Basilica per donare alla città uno dei suoi posti più suggestivi per affidargli il ruolo che gli compete quale sede naturale degli eventi culturali della città- così le parole del consigliere Franco Nappi padron dell’evento.
La campana di bronzo, premio della manifestazione con impresse le effigi di San Paolino, San Felice e Giordano Bruno, nel tempo è stata consegnata a persone emerite della città Bruniana e a quanti hanno lasciato un segno indelebile nella storia della città. Quest’anno dalle mani dell’Onorevole Paolo Russo e del Sindaco di Nola Geremia Biancardi sono stati premiati Enrico Fedele, procuratore sportivo di numerosi e importanti calciatori tra cui i fratelli Cannavaro e la dottoressa Francesca Simonelli che sta conducendo delle ricerche e importanti sperimentazioni su rare forme di cecità.
- Anche se la mia attività di procuratore di calciatori mi porta in giro per il mondo, rivendico sempre la mia nolanità dovunque mi chiedano la mia provenienza- queste le parole del nolano D.O.C. Enrico Fedele che durante la manifestazione ha fatto dono di una maglia ufficiale della SSC Calcio Napoli autografata da P. Cannavaro, al Lavezzi del premio Felix, cosi ha fraternamente soprannominato il consigliere Nappi. La dottoressa Simonelli si è soffermata sugli anni della sua prima formazione nella città Bruniana quale bagaglio fondamentale per il raggiungimento degli importanti successi scientifici da lei raggiunti, quale la cura di dodici pazienti affetti da cecità, attraverso una tecnica sperimentale basata sulla ricerca genetica.
Giovanni Velotti
Foto: Federica Napolitano
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