04/12/2023
(95 utenti online)
Giuseppe Monda 15 febbraio 2016 12:42 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Beffati per linesperienza alla guida del grosso mezzo rapinato --- VIDEO ---
Arrivano maggiori dettagli sulle indagini condotte dalla Procura di Napoli Nord, per la rapina ai danni di un Tir portata al termine da 4 malviventi (due residenti a Marigliano) condotti in carcere dai Carabinieri di Nola che hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal G.I.P. per “concorso in rapina e sequestro di persona ai danni di un autotrasportatore commessa il 09.11.2015, ad Arpino di Casoria”.
La ricostruzione.
E’ molto probabile che la banda abbia scelto di colpire quel tir, poiché informata circa il fatto che trasportasse “piccoli elettrodomestici”.
I 4 malviventi armati, nei pressi della frazione di Arpino a Casoria si impossessavano dell’autoarticolato porta-container carico di 8364 grattugie elettriche, minacciando la vittima e costringendola a salire a bordo di un’autovettura , condotta dai rapinatori fino alle periferie di Acerra dove il malcapitato autotrasportatore veniva fatto scendere. Nel comune di Saviano veniva invece nascosto il container carico della refurtiva in un capannone industriale abbandonato, rinvenuto poi dall’ Aliquota Operativa in seguito alle operazioni di ricerca.
E’ stata l’inesperienza alla guida del tir a giocare brutti scherzi ai rapinatori.
Infatti uno di questi, salito alla guida dell’autoarticolato, nell’effettuare una svolta rimaneva letteralmente incastrato con il tir rapinato nei pressi di Saviano, dove soltanto il successivo intervento di uno dei complici, sicuramente più avvezzo alla guida del mezzo pesante, consentiva di riprendere la marcia. Il tutto, però, veniva filmato da una telecamera di videosorveglianza installata in prossimità del luogo. La scarsa dimestichezza del conducente-rapinatore, oltre ad aver comportato spiacevoli conseguenze a lui ed ai suoi correi, ha lasciato un segno indelebile alla comunità Savianese, che da quel giorno si ritrova con il caratteristico “cannoncino”, posto all’ingresso della città del Carnevale, irrimediabilmente danneggiato.
Le indagini
Gli inquirenti hanno appurato che i quattro banditi avevano istituito il proprio covo presso il bar “Made in Sud” di Marigliano, gestito da Tomacchio Filippo, quest’ultimo già salito alla ribalta della cronaca per l’omicidio di Enio Tatangelo (parente della nota cantante Anna Tatangelo) avvenuto il 25.07.2009. Lo zio Luigi, invece, ha avuto problemi con la giustizia anche oltre confine, in Grecia, ove nel 99 veniva tratto in arresto per traffico internazionale di stupefacenti. Sigillo, già sorvegliato speciale di P.S. in quanto contiguo al clan Veneruso e Mauro, anch’egli in passato coinvolto in inchieste della DDA per associazione di stampo mafioso (clan Cava), sono i veri specialisti della banda essendo stati più volte arrestati per fatti analoghi.
Per il G.I.P della Procura di Napoli Nord, l’arrestato Mauro per la rapina per cui si è proceduto stamane , si era occupato di individuare il sito di occultamento. In lui “ spicca, in particolare, per le sue doti di pianificatore e organizzatore, come peraltro è emerso nell’ultima indagine, condotta dalla Compagnia di Nola, in cui è rimasto coinvolto”.
Si è anche appurato che negli ultimi mesi (ottobre 2015 - gennaio 2016) i Carabinieri del N.O.Rm. di Nola hanno indagato in ordine ad un analogo episodio verificatosi il 7 settembre nel comune di Palma Campania, eseguendo 3 ordinanze di custodie cautelari in carcere, una delle quali disposta proprio nei confronti di Mauro Alfonso.
Anche in quella circostanza i banditi furono sfortunati, in quanto sbagliarono letteralmente obiettivo, infatti, anziché assalire un carico di tonno surgelato, rapinarono un tir che trasportava crocchette per cani, refurtiva meno appetibile sotto tutti i punti di vista, inoltre si andarono a piazzare, con il tir asportato, proprio sotto l’obiettivo di una telecamera che ne riprese l’effigie.
I Carabinieri di Nola, in più occasioni, hanno ottenuto positivi risultati nel contrasto al fenomeno delle rapine ai tir. Poco più di un anno fa, fu infatti recuperato un intero carico di capi di abbigliamento asportato nel corso di una rapina (in quella circostanza fu individuato anche uno dei responsabili, arrestato nella quasi flagranza di reato a distanza di pochi giorni), venne recuperato un carico di castagne (22 T.) asportato nel corso di una rapina verificatasi a San Gennaro Vesuviano (in quel caso furono denunciate per ricettazione 2 persone, titolari del deposito ove era stata occultata la refurtiva), a settembre scorso invece venne recuperato, dopo alcune ore dalla rapina consumatasi a Pastorano (CE), un tir con a bordo 30 bancali di pesce surgelato.
Sono al vaglio degli investigatori altri colpi analoghi verificatisi, con modus operandi pressoché identici nell’area napoletana, potrebbe anche in queste esserci lo zampino di qualche appartenente alla “banda” .
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti