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25 gennaio 2017 18:35 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Una metamorfosi del tutto inaspettata quella che sta subendo la formazione di Sarri.
NAPOLI - Gli azzurri tutto dun tratto hanno imparato a soffrire, hanno
imparato a lottare nei momenti difficili, hanno imparato che, alle volte, si
può anche non stravincere: basta vincere. Sembrano aver acquisito quella
cazzimma tanto invocata, ma mai utilizzata.
Nei momento difficile bisogna stringere i denti e serrare le
righe. E punti che in altre occasioni
sarebbero stati persi, questa volta sono stati conservati.
Ieri sera, al cospetto di un avversario più che in forma, il
Napoli sapeva che la gara non sarebbe stata semplice. Reina è stato tra i
migliori e questo non fa altro che confermare la giornata non al top di tutta
la squadra in fase difensiva, ma la voglia di soffrire e di aiutarsi lun
laltro, condita dalla formidabile facilità di manovra offensiva, ha fatto il
resto.
Rappresentativo è stato un calcione al pallone in fallo
laterale di Diawara ad interrompere unazione avversaria nata da un errore in
disimpegno partenopeo: bisogna sempre giocare il pallone, ma in casi estremi
meglio buttarlo via e riorganizzarsi che rischiare grosso.
Negli ultimi 10 minuti, quando gli avversari hanno provato
lassalto finale, gli azzurri sono riusciti ad addormentare la partita e sullo
scadere, quasi quasi, ci scappava il raddoppio di Mertens.
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