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Arte Silvia Giustiniani 25 ottobre 2015 20:13 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
SOMMA VESUVIANA – Anche Somma Vesuviana è stata coinvolta nel progetto “Settimana del Pianeta Terra”, un evento tenutosi esclusivamente in Italia, dal 18 al 25 ottobre, in 180 località diverse, con 237 eventi organizzati con cura che hanno raggiunto quota 80.000 persone in tutto il Paese. Giornalisti provenienti dal mondo intero sono giunti fin qui per scoprire i paesaggi e le bellezze archeologiche che il Bel Paese è in grado di offrire.
“Il nostro obiettivo era quello di mettere in movimento un popolo per la promozione delle geoscienze , per avvicinare bambini, ragazzi, anziani, uomini, donne al mondo della ricerca andando anche alla scoperta della ricchezza geologica straordinaria dell’Italia . Musei affollati ma anche geoescursioni all’aperto con la partecipazione di decine e decine di persone” ha dichiarato Silvio Seno, docente dell’Università di Pavia e promotore di questo grande evento insieme a Rodolfo Coccioni dell’Università di Urbino.
A Somma Vesuviana, dove recentemente è venuto alla luce un muro di 40 cm che secondo gli esperti potrebbe risalire al Primo Secolo d.C. e dunque all’epoca Augustea, erano presenti giornalisti di almeno 30 Paesi , dalla Russia al Brasile , Stati Uniti , Inghilterra , Francia, Spagna , Germania , Austria, Polonia , Cile , tutti conquistati dal sito archeologico ma anche dai prodotti della tradizione sommese e dai meravigliosi paesaggi offerti dal Monte Somma. “Puntiamo ad avere un Museo Archeologico in città che possa ospitare i reperti della Villa Augustea – ha affermato il sindaco Piccolo - L’obiettivo è quello di intercettare almeno il 5% dei turisti che giungono a Pompei e soprattutto dei crocieristi che ogni sbarcano a Napoli”.
Ma sono soprattutto le nuove scoperte a rendere Somma Vesuviana ancor più interessante. “Cosa accadde dopo la più famosa eruzione nella storia dell’uomo, quella del 79 d.C? Come si svolse la vita ? Questo è il sito che può raccontarcelo. Sontuose opere architettoniche con absidi affrescate, mosaici, colonne in marmo pregiato, capitelli, pilastri in pietra vesuviana e poi le più belle statue dell’epoca Augustea , una delle quali rappresenta Dioniso, il Dio greco del vino nelle sembianze giovanili e le pitture del III Secolo d.C. stanno venendo alla luce a Somma Vesuviana” ha dichiarato l’archeologo Antonio De Simone della Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ma c’è un particolare di non poco conto: “Alcuni ambienti della Villa – come ha spiegato De Simone - con ogni probabilità furono adibiti ad azienda agricola di enormi dimensioni ed in grado di produrre ben 100.000 litri di vino .Attualmente lo scavo ha un’ampiezza di 2000 metri ed una profondità di 15 metri ma il sito potrà arrivare tranquillamente a 10.000 metri . La Villa romana che stiamo portando alla luce con gli archeologi dell’Università di Tokyo risale al primo secolo d.C. e fu sepolta dall’eruzione del 472 nota come “l’eruzione di Pollena,,”.
In questa “Settimana Del Pianeta Terra” Somma Vesuviana si è ritagliata uno spazio significativo, che ha dato alla città l’opportunità di presentare le proprie bellezze architettoniche e i propri prodotti; ma soprattutto ha dimostrato l’importanza che questa città ha ricoperto nella storia e che potrebbe ricoprire oggi nel campo dell’archeologia e del turismo campano e italiano.
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