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Cronaca Redazione 28 gennaio 2017 15:00 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Denunciate 24 persone,sequestrate 12 attività produttive, scoperte 7 discariche a cielo aperto.
TERZIGNO- Continuano i controlli dei carabinieri contro terra dei fuochi e i reati ambientali nel vesuviano. Sono stati sanzionati meccanici e lavaggi, che sversavano nella rete comune, e titolari di opifici che utilizzavano lavoratori a nero, ma non i registri rifiuti.
Dopo le operazioni sono state denunciate 24 persone, sequestrate 12 attività produttive e scoperte 7 discariche a cielo aperto.
Perseguiti numerosi casi di sversamento diretto nelle fogne dei liquidi derivanti
dal lavaggio o dalle riparazione e manutenzione di autovetture, con la chiusura
di officine e impianti che operavano senza alcuna autorizzazione.
Ancora una volta emersi numerosi casi di “lavoro nero”
imposto a extracomunitari che venivano impiegati in opifici tessili senza
alcuna forma di previdenza e assistenza.
Nelle attività ispezionate non c’erano i registri di carico
e scarico dei rifiuti, che venivano ammassati nelle vicinanze in attesa di essere smaltiti illegalmente.
A Terzigno è stato scoperto un pastificio gestito da una
cinese, di 60 anni, titolare di una attività di produzione alimentare in via San
Felice. Non aveva il formulario per lo smaltimento di rifiuti. Si è resa
responsabile di violazioni penali in materia di igiene e sicurezza sul lavoro: impiegava 3 lavoratori “a nero”, 2 dei quali clandestini.
Nella parte retrostante dell’attività aveva realizzato un
pastificio abusivo. All’interno dell’impianto “fantasma” i carabinieri
hanno trovato e sequestrato circa 2.000 kg. di pasta, 24 sacchi
di farina di grano duro e i macchinari per la produzione, in pessime condizioni
igienico sanitarie.
A Castellammare, invece, sono stati individuati sulla pubblica via 3
abbandoni di amianto: frammenti di onduline per coperture esterne e parti di
colonne pluviali, segnalati alle
autorità competenti per le attività di rimozione.
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