25/04/2024
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Cronaca Paolo Isa 06 marzo 2021 16:51 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Il decreto dovrebbe essere presentato in Consiglio dei Ministri giovedì prossimo
Tra le misure del nuovo Decreto Sostegno che il Governo Draghi si appresta a varare ci sono buone notizie per chi ha pendenze con l'erario derivanti dal mancato pagamento del bollo auto e/o multe. Oltre allo stop generalizzato fino al 30 aprile 2021 delle tasse, nella bozza del nuovo decreto infatti vi è anche l'annullamento delle cartelle esattoriali ferme da anni, mancati pagamenti di bollo auto e multe compresi dunque.
Saranno difatti cancellate le pendenze relative al periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 che non superino però una cifra che ancora deve essere stabilita (l’ipotesi che va per la maggiore è quella di cancellare quelle per importi massimi fino a 5 mila euro comprese sanzioni e interessi). Se ciò fosse confermato anche nella versione definitiva del Dl Sostegno si tratterebbe dunque di una versione più estesa della pax fiscale già varata dal primo Governo Conte che si limitava alla cancellazione dei ruoli dal 2000 al 2010 fino a mille euro.
Chi potrà beneficiare della pax fiscale
Dunque, se la pace fiscale diventasse decreto, gli automobilisti che non hanno pagato quanto dovuto al Fisco vedrebbero l'annullamento automatico dei debiti generati da un bollo auto non pagato o da una multa scaduta inferiori ai 5 mila euro. Nel nuovo decreto Sostegno però potrebbero esserci misure ad hoc anche per chi ha pendenze con l'erario superiori ai 5 mila euro: al vaglio del Governo Draghi c'è infatti anche la possibilità di introdurre agevolazioni e dilazioni di pagamento per debiti con lo Stato che superino la soglia stabilita per l'annullamento automatico. Tali misure rientrerebbero nel piano messo in atto dal nuovo esecutivo per sostenere le famiglie italiane colpite dalla crisi pandemica, ma su quest'ultimo punto non si possono avere certezze fino alla pubblicazione del testo ufficiale del decreto.
Il decreto dovrebbe essere presentato in Consiglio dei Ministri giovedì prossimo; vediamo intanto alcune delle novità "probabili" in tema di sostegno ai lavoratori e alle famiglie.
Cassa integrazione COVID
Conferma degli ammortizzatori sociali già in vigore da un anno: Cassa integrazione ordinaria, Cassa in deroga, CISOA, Assegni ordinari e TIS con causale COVID 19, che verrebbero finanziati ancora per tutto il 2021. Potrebbe però restare gratuita fino al 30 giugno per tutti, e poi essere concessa solo per i settori piu colpiti come commercio e turismo. In preparazione anche la semplificazione procedurale per accorciare i tempi di pagamento concordati dal Ministro Orlando con l'INPS
Congedo Parentale e Bonus baby sitter Decreto Sostegno
Per quanto riguarda gli aiuti alle famiglie l'intenzione del Governo di assegnare almeno 200 milioni di euro per nuovi congedi parentali straordinari alle famiglie i cui figli siano ancora costretti a rinunciare alla scuola in presenza (ad oggi la chiusura è prevista nelle zone rosse e in caso di numero dei contagi superiore a 250 per 100mila abitanti con eventuali provvedimenti locali, come specificato in conferenza stampa sull'ultimo DPCM dal Ministro della Sanità).
Si tratterebbe di una riproposizione dei congedi indennizzati al 50%, scaduti a fine 2020 per lavoratori dipendenti con figli under 14 ( o forse under 16). La durata dovrebbe essere legata sia ai periodi di quarantena obbligatoria che alla didattica a distanza. Non si esclude neppure la ripresa dei bonus baby sitter per gli stessi periodi, riservati ai lavoratori autonomi.
Reddito di cittadinanza e Reddito di Emergenza
Si prevede un rafforzamento delle risorse per il Reddito di Cittadinanza per almeno un miliardo, visti i dati che contano 1 milione di soggetti in sotto la soglia della povertà assoluta a causa del protarsi della pandemia e ci saranno quindi molti più nuclei familiare ad averne diritto.
Dovrebbero essere previste anche due e 4 nuove mensilità di Reddito di Emergenza da 400 euro, il contributo istituito appositamente per l'emergenza COVID .
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