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Ambiente Redazione 01 luglio 2018 23:08 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
SAN VITALIANO - Bruciano centinaia di balle di multi materiale della società Ambiente ecologia di San Vitaliano, dedita alla smaltimento di rifiuti di numerosi comuni campani. A fuoco montagne di rifiuti contenenti plastica, cartone, residui di legno e altre tipologie di rifiuti differenziati. Le intense fiamme e la nube nera, alta più di 30 metri, invadono i comuni del nolano. Il pericolo è che il rogo possa raggiungere una cisterna carica di carburante generando un disastro.
Il vento spinge la nube tossica fino a Roccarainola. Si trasforma in un inferno, l’afosa domenica per la gente dei comuni nolani e soprattutto di San Vitaliano, epicentro del rogo. Le centraline ambientali di San Vitaliano, che già hanno registrato una situazione d bollino rosso per il Pm10 , registrano anche questo altro disastro ecologico. Monitoraggi vengono eseguiti da parte del Noe anche nella zona del Vulcano Buono.
Una famiglia viene immediatamente evacuata. Sul posto intervengono 12 squadre di vigili del fuoco e la protezione civile, ma il rogo va avanti insistente. Più di 50 gli uomini e le donne impegnate tra forze dell’ordine e volontari. Si lavora anche con le ruspe che gettano terreno bagnato sulle fiamme. Sono le 14:20 quando il deposito prende fuoco. A lavoro ci sono anche gli operai. Stanno stoccando i rifiuti. All’improvviso si scatena l’inferno.
Una balla prende fuoco e invade le altre balle. La situazione è fuori controllo. Brucia la plastica stoccata e le fiamme, nonostante le operazioni di spegnimento, sono più vive che mai. La nube pestilenziale invade l’aria. Va in tilt la circolazione sulla strada statale 7bis. Scatta l’allarme. Il centralino dei vigili del fuoco viene preso d’assalto dalle telefonate. Intanto la nube spinta dal vento procede impietosa, diventando visibile fino a Napoli e al baianese.
Arrivano i carabinieri che insieme al maresciallo, Giovanni Marchitelli: sono stati i primi a giungere sul luogo del disastro. Immediatamente i contadini si portano nei loro fondi. Temono per i loro raccolti, già in ginocchio a causa della disastrosa nomea del posto associato al Comune più inquinato d’Italia . Si attivano i sindaci di Marigliano, San Vitaliano, Scisciano e Mariglianella. Obbligano con un’ordinanza a restare chiusi in casa e a non fermarsi all’aperto.
Bloccate anche le manifestazioni pubbliche e ludiche all’aperto fino a quando non si conosceranno i risultati dell’incendio. Vengono effettuati monitoraggi in tutta la zona circostante. Su posto ci sono anche i proprietari della piattaforma ecologica, una delle più imponenti del sud Italia, Pasquale con il figlio Angelo e Sergio Bruscino. Come sia divampato il rogo non si sa. Si pensa che sia stata una bomboletta spray contenuta tra i rifiuti a generare il tutto.
Sul posto anche il Noe. Il consigliere regionale del M5S, Gennaro Saiello, si fa strada tra le persone. Porta la propria solidarietà alla gente e dice che si procederà con la massima attenzione. La zona è già ampiamente compromessa dai numerosi roghi. L’incendio, che i vigili del fuoco dicono è sotto controllo , in serata prende un nuovo vigore. Domani si prospetta lo stop dell’attività con tutti i disagi che ne derivano.
Giovanni Villano
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