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Ambiente Redazione 06 ottobre 2018 18:41 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Domani alle ore 8:30 ci sarà una ispezione sul cantiere del sottosegretario al ministero dell' Ambiente Salvatore Micillo. --- FOTO ---
MARIGLIANELLA - MARIGLIANO - Il vento e la pioggia di questi giorni hanno distrutto la tensostruttura posta a confinare i cumuli di rifiuti speciali, residuati dell’incendio avvenuto 23 anni, dell’ex rivendita di fitofarmaci e prodotti per l’agricoltura Agrimonda.
I lavori di rimozione delle scorie vanno avanti ormai da giugno 2017 (a dispetto di un previsto completamento in novanta giorni), tra errori progettuali e ritardi, dovuti ad una serie di varianti dle progetto, non ultima quella relativa ai costi di smaltimento dei rifiuti, lievitati enormemente, a causa del carico inquinante. Tutto questo tra enormi difficoltà per le famiglie che abitano in prossimità del sito ma anche per le comunità di Marigliano e Mariglianella, appestate per tutta l’estate dai miasmi provenienti da Agrimonda.
Come dicevamo, il forte vento di qualche settimana fa ha scoperchiato la struttura creata per confinare polveri e gas, provocando di nuovo la fuoriscita di sostanze odorigene che rendono irrespirabile l’area intorno al sito: come si può vedere dalle foto, i cumuli di rifiuti sono a terra, coperti da teli impermeabili, ma tutto intorno vi è polvere e nessuna protezione dalle acque di pioggia.
Considerato che i lavori di allontanamento delle scorie continuerà almeno per un altro mese, i cittadini sono preoccupati dallo stato del sito e hanno chiesto ulteriori chiarimenti e rassicurazioni agli amministratori e alla politica. Lo scorso sabato 29 settembre 2018 veniva convocata sul posto, da parte dei cittadini della zona una riunione con i due Sindaci di Marigliano e Mariglianella a cui si sono aggiunti, il presidente del Consiglio di Marigliano Vito Lombardi e il consigliere regionale Gennaro Saiello, per avere chiarimenti sulle diffuse problematiche ambientali rilevate nella zona e per il mancato rispetto dei termini dell’ennesima proroga ottenuta per la rimozione dei rifiuti dal sito. Riguardo alla paura dei residenti per l’attuale situazione del sito, i sindaci hanno ribadito che gli Enti preposti (la Regione, ARPAC e ASL) hanno dichiarato che non vi sono problemi; per i ritardi nello smaltimento, hanno invece spiegato che è dovuto alle quantità che l’impianto in Alessandria riesce a trattare e che poi deve spedire ad incenerimento in Germania.
I cittadini hanno allora proposto agli amministratori, nell’attesa della disponibilità dell’impianto di Alessandria (che può ritirare solo due camion a settimana) di caricare i rifiuti speciali rimasti a terra, in cassoni e stoccarli sul piazzale dell’ex rivendita in attesa della partenza per l’impianto in Piemonte. Il giorno successivo c’è stata una conferenza di servizi anche al Comune di Mariglianella, dove è stata accettata la proposta avanzata dai cittadini e sarà data operatività mercoledì prossimo 10 ottobre.
Sulla situazione attuale del sito abbiamo anche sentito Salvatore De Riggi, geologo, che ha segue la questione Agrimonda da anni: “Chiunque si rechi sul posto si può rendere conto dello stato del sito: oltre ai cumuli di rifiuti ancora da smaltire, coperti da teli che speriamo li isolino dall’esterno, abbiamo un piazzale scoperto con terreno e polveri, soprattutto vicino ai cordoli di cemento, che rendono l’aria irrespirabile.
L’altro problema grave è la raccolta delle acque meteoriche che dilavano il piazzale (non bonificato) e non credo vengano raccolte, per cui è verosimile che si infiltrino nel terreno o finiscano in fogna. Riguardo la puzza e l’inquinamento atmosferico, gli Enti preposti hanno sempre risposto che le analisi dei gas misurati sono nei limiti e che la puzza è dovuta alla presenza di ammoniaca: a mio avviso il piano di monitoraggio, che prevedeva la misura di concentrazione di solo sei sostanze e dei PM10 in un sito così complesso, poteva esser valido per un periodo di attività di 3 mesi (quelli originariamente previsti per il progetto), ma non più per operazioni che durano ormai da 15 mesi, movimentando rifiuti dal carico inquinante e odorigeno per i quali è stato complicato trovare impianti di trattamento e/o smaltimento.
Mi chiedo se Agrimonda fosse stato a Brescia piuttosto che a Treviso o Modena, la ditta e gli Enti coinvolti avrebbero mai operato in questo modo. Ora mi auguro solo che il carico residuo venga allontanato al più presto, affinchè possa poi cominciare la vera bonifica del sito”.
Notizie dell'ultima ora ci dicono che stanotte a causa della forte pioggia è crollato una parte della struttura sul sito Agrimonda, dove sono stoccati i circa 300 big bags riempiti di scorie combuste. Domani alle ore 8:30 ci sarà una ispezione sul cantiere del sottosegretario al ministero dell' Ambiente Salvatore Micillo.
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