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Ambiente Antonio Iannucci 14 dicembre 2021 11:02 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Ieri, alle ore 20:00, presso il palazzo Allocca di Saviano, si è svolto un incontro fortemente voluto dal circolo del PD savianese, presieduto dal segretario Gennaro Falco e dal sindaco di Saviano Vincenzo Simonelli in cui sono intervenuti: Giovanni Notaro, comitato civico regi lagni, Piero De Luca (via web), v.capogruppo PD alla camera, Massimiliano Manfredi, consigliere regionale del PD, Marco Sarracino, segretario metropolitano di Napoli, e Francesco Todisco, commissario straordinario regionale del consorzio bonifica del Volturno per i regi lagni.
L'incontro ha trattato il tema dei regi lagni oggi vessati da uno stato avanzato di degrado e che, nonostante l'uomo, e spesso la mano dell'illegalità, abbiano deturpato la loro origine, riescono ancora in parte a svolgere il loro compito di difendere il territorio.
I regi lagni sono un'opera maestosa di canalizzazione e bonifica idraulica voluta dal viceré di Napoli, sotto dominazione spagnola, agli inizi del 1600 per porre rimedio all’annosa questione delle esondazioni del fiume Clanio che limitavano lo sviluppo urbanistico nei territori della Campania Felix sin dall’epoca pre-romana.
I Regi Lagni si estendono in una rete di canali per oltre 56 km estendendosi lungo 110.000 ettari pianeggianti ed attraversando quasi 100 comuni disseminati nelle aree Agro nolana-Mandamento baianese-Vallo di Lauro, Acerrano-Giuglianese e casertana.
L’incontro si è aperto con le parole di benvenuto e di illustrazione dei problemi dei Regi Lagni che affliggono la comunità savianese tramite le parole di Gennaro Falco e del sindaco Vincenzo Simonelli.
Si è ricordato il grave incidente del crollo del muro contenitivo del lagno di Saviano senza, fortunatamente, incidenti gravi e gli interventi già in atto che hanno permesso di limitare gli allagamenti durante le abbondanti piogge di novembre.
Il primo intervento è stato effettuato da Pietro De Luca in call che ha garantito tutto l’appoggio all’iniziativa di bonifica dei Regi Lagni nelle “sale dei bottoni” di Roma.
Successivamente Massimiliano Manfredi ha illustrato come da anni, tra i vari governi che si sono susseguiti e gli errori commessi sull’argomento, la gravità della questione è cresciuta sempre di più diventando una questione pluridisciplinare tra gestione/competenza dei lavori, fogne, caditoie e comportamenti delle comunità.
Marco Sarracino ha messo l’accento su come l’occasione che si presenta oggi, grazie al PNRR sia irripetibile definendola come la più grande opportunità dal dopoguerra ad oggi.
Le limitazioni non sono date dal budget da stanziare per le opere, quanto dalla qualità del progetto e la sua fattibilità in tempi stretti che rappresenta oggi in vincolo più stringente.
L’ultimo intervento, ma di grande rilevanza, è stata portato da Francesco Todisco che, in veste di commissario straordinario del consorzio bonifica per i Regi Lagni ha esposto quanto si sta facendo per portare avanti questo ambizioso progetto di riportare alla luce la vecchia funzione del reticolo dei Lagni.
È stato riportato ripreso un vecchio progetto sopito nei cassetti regionali che prevedeva di ridare nuova vita ai Regi Lagni con una bonifica che permettesse la riappropriazione dei territori in una visione futuristica.
Le terre della Campania Felix, appellativo positivo, sono ad oggi rinominate “Terre dei fuochi”, appellativo molto negativo, e il progetto di bonifica dei Regi Lagni si prefigge di riportare al vecchio splendore queste terre donandogli la denominazione di “Giardini d’Europa”.
Sono 4 le schede presentate al governo per gli interventi da eseguire: risanamento ambientale e paesaggistico del ramo principale; risanamento di tutto il reticolo dei lagni comprendente anche la parte a monte che risulta essere anche la più vulnerabile, riutilizzo delle acque reflue, azioni di monitoraggio costante con la messa in rete dei dati rilevati.
Ci sarà un primo finanziamento per un primo intervento nella parte a cavallo tra il nolano e la comunità montana per limitare le esondazioni che ad oggi si susseguono.
Il progetto è lungo ed ambizioso e per portarlo avanti fino alla fine c’è bisogno che tutte le parti collaborino. I consorzi di bonifica devono fare da collettore e coordinamento tra le amministrazioni comunali ed il legislatore per far si che i canali possano essere vigilati. È questa fase che i cittadini acquistano un ruolo fondamentale con l’acquisizione di un nuovo senso civico necessario per contribuire allo scopo di evitare, segnalando, sversamenti fraudolenti, otturazioni di scarichi, deviazioni abusive e tutto quello che possa risultare controproducente.
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Commenti
Antonio
14 Dec 2021Comunicare, ma a chi? Visto che il Sindaco non vuole saperne, il Genio Civile peggio che andar di notte, non ne parliamo della Regione. Anche in questo campo vince il più potente, c'è poco da fare....