Cronaca
Loredana Monda
11 ottobre 2006 23:06
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ACQUA: CONSIGLIO COMUNALE IN GINOCCHIO
NELLA MAGGIORANZA SOLO LO SDI MOSTRA DIGNITÀ
La gestione del ciclo integrato delle acque è affidata alla Gori. Il passaggio di gestione ha preso avvio con una delibera di giunta municipale, che nominava il sindaco Felice Esposito Corcione “unico rappresentante dell’amministrazione, legittimato ad esprimere in modo vincolante la volontà della stessa su tutte le decisioni da adottare nei confronti dell’ambito 3”.
In quattro consigli comunali è stato sottolineato che la questione doveva essere di competenza dell’assise. E’
stato ribadito, anche martedì sera, che il civico consesso ha funzioni d’indirizzo politico. Nonostante sia stata ripetutamente messa in discussione la legittimità di atti e di procedure che hanno portato al passaggio di gestione, il consiglio comunale ha, comunque, ratificato tutto, di fatto avvallando l’operato del sindaco e delle persone che l’hanno affiancato.
Forse il civico consesso ha cercato di ammortizzare il colpo, ipotizzando un affidamento per tre anni con verifiche annuali su piano d’investimento e piano d’interventi, che potrebbero, però, portare in futuro anche a contenzioso visto ciò che era stato deciso e sottoscritto in precedenza. Ormai è chiaro che contenzioso equivale a debito fuori bilancio.
Meglio morire che rendersi conto del clima di dissenso della città o ammettere di aver commesso un errore.
Dalla seduta di consiglio comunale è emerso un dato:
l’inesistenza di volontà dell’amministrazione di fare passi indietro, nonostante le proclamate intenzioni di organizzare incontri pubblici di confronto con i cittadini. La cruda realtà è stata messa in luce dalla facilità con la quale la maggioranza è addivenuta ad un accordo su cui deliberare, senza mirare preventivamente all’accertamento della legittimità di atti e di procedure. Dignitosi e coerenti, i consiglieri Antonio Carpino, Celestino Beneduce, Luigi Terracciano Sr (Uniti per Marigliano), hanno votato contro la proposta di deliberazione, ritenendo in primis che non si potesse accettare qualcosa di dubbia legittimità .
La Margherita ha votato favorevolmente, ma dall’intervento di alcune ore prima di Sebastiano Sorrentino emerge che, dopo le vicende degli ultimi mesi, si attendono risposte e un rilancio dell’attività dell’amministrazione, soprattutto nel settore dell’urbanistica e delle opere pubbliche. Se dette risposte e detto rilancio mancheranno la Margherita, in dieci giorni, forse un mese, uscirà dalla compagine di governo locale. L’Udeur si è stretta intorno al sindaco: non si esprime nell’intera seduta, si limita a votare a favore. Erano, d’altra parte, del partito del Campanile anche le persone che l’hanno accompagnato nelle scelte fino a martedì scorso.
L’opposizione di centrodestra si è compattata su un voto sfavorevole, motivato nel corso dell’intera seduta, in cui i giovani di Alleanza Nazionale sono persino arrivati a ridicolizzare i presenti distribuendo bottigliette d’acqua. Nella seduta, nessuna risposta ai tanti quesiti dei consiglieri d’opposizione e di alcuni di maggioranza.
Nessuna risposta alle istanze dei cittadini. Il consigliere Michelangelo Esposito Mocerino (An) ha affermato che nei mesi scorsi le tipografie hanno fatto affari d’oro, visti tutti i manifesti con cui sono state tappezzate le mura cittadine. In assise, pochissime persone hanno avuto, però, il coraggio di parlare. La maggioranza non ha trascurato solo la questione della legittimità degli atti e delle procedure. Altre questioni sono state sottaciute. Scarso rilievo è stato dato all’esautorazione dei poteri del consiglio comunale, nonostante gli interventi dell’opposizione, seri e lineari, con la ricostruzione lucida dei passaggi istituzionali che hanno portato al cambio di gestione. Non una parola sul ruolo di due consulenti tecnici che hanno rappresentato il Comune alla conferenza di servizi.
Tentativo di sorvolare su una crisi che, a giudicare dalle affermazioni di consiglieri, non sembra acqua passata. La maggioranza, a cominciare dal sindaco, ha fatto scena muta di fronte ad Antonio Carpino, che chiedeva di essere aggiornato su eventuali novità dopo il consiglio comunale del 20 luglio scorso. Il consigliere di maggioranza ha messo il dito nella piaga, affermando che non si potesse ignorare il nodo politico.
L’avvocato ha precisato che gli interessava relativamente parlare delle assunzioni alla Gori, che, ha affermato, certamente ci sono state. Ha chiesto se la trasparenza, la legalità , la questione morale servissero a riempiesi la bocca di belle parole solo quando si sedeva nei banchi dell’opposizione o se fossero valori. Ha affermato che il sindaco ha mentito anche alla sua maggioranza ed ha ammesso il suo risentimento. Ha asserito che attendeva un’autocritica.
Ha chiesto su quali basi si è ricomposta la maggioranza e se si intendesse consentire le assunzioni di altri 12 “bambinielli”. Ha ammesso che l’errore può essere determinato da leggerezza, da ingenuità , da inesperienza, ma che non si può tacere. Ha sottolineato che il politico deve dare l’esempio e non lasciare spazio neanche al dubbio. Se la maggioranza ha taciuto su tante questioni importanti, all’atto della votazione la maggioranza non ha mancato di lanciare la proposta d’istituzione di un’altra commissione, come se non bastassero gli incarichi professionali esterni e le consulenze che si stanno elargendo, non tenendo minimamente conto dei tagli imposti dalla legge finanziaria.
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