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Cronaca Loredana Monda 13 ottobre 2006 23:16 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Il Comune ricorre in appello, avverso la sentenza n. 1875/05 del giudice unico
del tribunale di Nola, che, accogliendo la richiesta della società “Cogin”, lo ha
condannato a corrispondere alla stessa una somma di denaro ammontante a 588.374, 17
euro, oltre agli interessi maturati dal 16 dicembre 2003 e alle spese legali.
Si evince dalla delibera di giunta municipale n. 163 del
29 settembre 2006, con la quale si procede allÂ’affidamento di un incarico legale ad un
esterno.
Tutto inizia nel lontano 1989. La “Cogin” si aggiudica la gara d’appalto indetta
dallÂ’ente locale minore ad autonomia territoriale e funzionale per la costruzione di un
edificio scolastico riservato allÂ’Ipsia. In data
29 gennaio 2001 è stipulato il relativo contratto.
Interviene, quindi, una sospensione dei lavori finalizzata a predisporre una
perizia di variante approvata dal consiglio comunale in data 18 giugno 1993. In data 3
novembre 1995 è certificato che erano state ultimate solo le opere pubbliche applicando
una penale di duecento mila lire per ciascuno dei ventotto giorni di ritardo. La”Cogin”
firma, quindi, con riserva lo stato finale. Tre le riserve inserite con conseguente
aumento di spesa per il Comune.
In data 5 marzo 1997 è emanato
certificato di collaudo dei lavori e la Cogin firma con riserva, adducendo stavolta sei,
alle quali se ne aggiungono altre due relative alla penale applicata ed agli addebiti
mossi per manchevolezze e per difetti.
In virtù della mancata
liquidazione di quanto richiesto, la “Cogin”
cita in giudizio lÂ’ente che si costituisce, nominando legale di fiducia lo stesso
avvocato del nuovo incarico. Il procedimento si chiude, per lÂ’appunto, con la sentenza
di condanna a pagare a carico del Comune, che dopo la notifica, si attrezza al fine di
ricorrere in appello.
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