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Cronaca Loredana Monda 14 novembre 2006 00:13 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Forza Italia sta lavorando allÂ’organizzazione di un convegno su questioni
urbanistiche. Trapelata l’indiscrezione, visto ciò che sta accadendo sul territorio tra
discussi abbattimenti dÂ’immobili, vincoli apposti o negati, indagini della magistratura
sulle realizzazioni di sottotetti, un commento è stato chiesto al deputato Paolo Russo,
che sempre cortese e disponibile, non si è negato alla stampa.
LÂ’onorevole
di Forza Italia ha affermato: “La legalità è fatta di piccole azioni. Rispetto
alla realizzazione di sottotetti, se esiste lÂ’abuso deve essere perseguito.
Non può essere negato il rispetto delle leggi. Per quanto concerne quanto accade in
città , sono, tuttavia, perplesso, visto che singoli cittadini si ritrovano ad aver
chiesto una concessione edilizia, ad averla ottenuta, ad aver prestato attenzione alle
indicazioni che avevano ricevuto, eppure a confrontarsi con il sequestro del
cantiere.
Mi dispiace dirlo, ma ho la sensazione che si stiano colpendo
solo i privati che tendono a realizzare i sottotetti solo per uso privato o per i propri
figli, mentre non sono minimamente scalfiti gli studi professionali, tecnici, che fanno
speculazione. Si dovrebbero toccare tutti gli abusi, non solo quelli di poveri privati.
Prima di generare confusione, lÂ’amministrazione dovrebbe verificare la compatibilitÃ
della realizzazione agli strumenti urbanistici.
Diciamo la verità , non è difficile immaginare che chi chiede una concessione per
un sottotetto voglia poter rendere abitabile, difficilmente saranno create camere
dÂ’aria. Allora, o si nega lÂ’autorizzazione a costruire, o si adottano strumenti che
sottraggono il cittadino al rischio di essere in difetto.
UnÂ’amministrazione sana si sarebbe preoccupata dellÂ’elevato numero di concessione
rilasciate, come si sarebbe preoccupata di dare regole, magari anche inviando alla
Provincia il regolamento edilizio che giace da tempo.
UnÂ’amministrazione
è responsabile prima, durante e dopo aver erogato una concessione. Si colpiscono gli
immobili di famiglie spesso in buona fede sui quali non compare alcuna fotografia, senza
vedere i complessi residenziali o gli alberghi. In più, si nota l’andirivieni dei soliti
personaggi dalle abitazioni di piccoli proprietari terrieri, assoggettati a pressioni
nella speranza di convincerli a sottoscrivere accordi”.
Sugli immobili storici, l’onorevole Paolo Russo ha dichiarato: “Sono per il
principio di cautela fondato sia sulla tutela del privato sia del bene. Devo dire che
quando ho visto buttare giù il Palazzo Montagna ho provato una strana
sensazione: rappresenta la storia della città .
I miei figli, che sono
piccoli, mi hanno detto: “Papà , se sapevi che la storia del Palazzo era importante e che
c’erano le fonti acqua, perché non sei andato al Comune e l’hai detto anche a loro?” Il
fatto è che ti aspetti che un sindaco conosca la storia della sua città . Bisogna
considerare che nessun privato abbatterebbe mai un immobile storico se non sapesse di
avere un beneplacito.
UnÂ’amministrazione non deve mettere i paletti, ma
fornire delle regole. Deve intervenire quando è necessario. Ad esempio, pur ammettendo
che non esiste su un palazzo un vero e proprio vincolo, conoscendone la storia si
potrebbe fare anche con i proprietari un discorso di opportunità . Infondo siamo in una
piccola realtà , non
in una grande metropoli”.
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