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Cronaca Loredana Monda 15 novembre 2006 00:22 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Nuovo intervento della Procura della Repubblica di Nola. Questa volta, la
magistratura ha disposto il sequestro del sito di stoccaggio dei rifiuti che è stato
realizzato nellÂ’area del piano degli insediamenti produttivi dal Comune. Nella serata
dellÂ’altro ieri, sono stati effettuati alcuni controlli da personale dellÂ’Asl Na4 e da
uomini del Noe (nucleo operativo ecologico) dei carabinieri di Napoli. Sono stati
rinvenuti nel sito di stoccaggio comunale ben 13 scarrabili pieni di rifiuti
organici.
I cassoni utilizzati dallÂ’amministrazione di centrosinistra
guidata dal sindaco Felice Esposito Corcione (attualmente negli Stati Uniti) sono a
tenuta stagna. Il sito è stato impermeabilizzato. Nonostante tutto, la Procura della
Repubblica di Nola ha autorizzato il sequestro perché il sito è dotato di autorizzazioni
dellÂ’Asl Na4 e dellÂ’Arpac che consentono solo lo stoccaggio di rifiuti secchi. Dopo
lÂ’intervento della magistratura, nella mattinata di ieri, non sono stati rimossi i
rifiuti.
I cassonetti non sono stati svuotati. La Procura della
Repubblica di Nola non intende bloccare la differenziata. La magistratura pare che sia
stata chiara nellÂ’assicurare il tempestivo dissequestro del sito, di fronte alla
certezza di unÂ’immediata rimozione dei rifiuti organici dallo stesso. Nessuno avrebbe
mai potuto immaginare che il sito potesse essere sequestrato.
Con
lÂ’impiego di unÂ’ingente somma di denaro che aveva costretto lÂ’amministrazione ad
operare anche una variazione di bilancio, la realizzazione del sito di stoccaggio dei
rifiuti nellÂ’area del piano degli insediamenti produttivi, in una zona attigua a quella
individuata dallÂ’amministrazione per la creazione di unÂ’isola di stoccaggio tuttora
perseguita dalla compagine di governo locale, aveva consentito al Comune di fare fronte
anche alle ultime emergenze, impedendo lÂ’accumulo di immondizie in strade e assicurando
che la città rimasse bene o male pulita. Per la seconda volta in pochi anni, sul
territorio è stata sequestrata un’area i stoccaggio di rifiuti comunale.
Qualche anno fa, con unÂ’amministrazione di colore politico diverso, intervennero
sempre gli uomini del Noe di Napoli, coadiuvati dai loro colleghi carabinieri del nucleo
operativo del Reparto Territoriale di Castello di Cisterna: il sequestro interesso
unÂ’area privata presa in fitto dal Comune, che lÂ’aveva utilizzata per stoccare
immondizia, presso la quale furono rinvenuti anche rifiuti che furono definiti speciali
e poggiati sulla “nuda terra”
(pneumatici, batterie di auto e via dicendo).
Per quel sequestro, un
processo è in corso al Tribunale di Nola. Sul sequestro, non ancora convalidato e che
vede il vice sindaco Caradio Esposito indicato quale custode giudiziario, abbiamo
ascoltato lÂ’assessore allÂ’ambiente del Comune di Marigliano, Mario Ardolino che ha
dichiarato: “Stiamo provvedendo per la rimozione della porzione di rifiuti organici
che era stata sistemata momentaneamente nei cassoni depositati nellÂ’area di stoccaggio.
Per la verità , stavamo già provvedendo prima dell’intervento della Procura della
Repubblica di Nola”. Il componente di giunta municipale ha, tra l’altro, confermato
che nella mattinata di ieri non è stata prelevata l’immondizia.
Sulla vicenda è pervenuta una nota stampa del responsabile dei Verdi Saverio Lo
Sapio nella quale si legge:“L’emergenza rifiuti troppo spesso diventa un alibi per
procedere senza il rispetto di legalità e trasparenza. Riguardo al sito di stoccaggio,
si ricorda ancora la diffidenza dei cittadini verso la sua realizzazione. Essi erano
preoccupati di un utilizzo improprio, che lo avrebbe potuto trasformare in discarica a
cielo aperto. Il suo sequestro è la prova evidente che l’amministrazione ancora una
volta ha tradito la fiducia dei cittadini e che essi non sbagliavano ad essere
diffidenti. Sono state violate leggi e norme senza tenere la dovuta considerazione per
lÂ’ambiente e la salute delle persone.
LÂ’ utilizzo sconsiderato e subdolo
di questi impianti spesso inducono i cittadini a non avere fiducia nelle istituzioni ed
a negare la propria disponibilità verso ogni cosa. A questo punto è bene sottolineare
che qualora la città , in seguito a questo fatto, fosse inondata di rifiuti, la colpa non
sarà certo da addebitare a chi ha proceduto al sequestro per salvaguardare la salute e
l’ambiente nel rispetto della legalità , ma di chi è stato responsabile dell’uso
sbagliato e scriteriato del sito”.
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