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Cronaca Loredana Monda 29 novembre 2006 23:53 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Per scelte editoriale, generalmente non sono pubblicate notizie riguardati la cronaca nera. E'
stato ritenuto, infatti, importante focalizzare l'attenzione su altre tipoogie di notizie che non hanno un impatto solo temporaneo sull'opinione pubblica, ma che hanno maggiore durata nel tempo e che possono generare una riflessione.
Un eccezione alla regola che il sito si è data è rappresentata dalla pubblicazione di notizie inerenti movimenti della camorra e/o operazioni condotte a termine dalla forze dell'ordine coordinate dalla magistratura, giacchè si ritiene che avendo le stesse una ricaduta sociale possa essere più plausibilmente d'interesse del lettore. Non creano, tra l'altro, una congestione, giacchè per la loro complessità non balzano quotidianamente agli onori della cronaca.
Premesso ciò ai lettori segnaliamo l'esito di un processo di camorra scaturito da attività d'indagine condotta dai carabinieri del Territoriale di Castello di Cisterna, coordinata dalla Dda di Napoli che interessa organizzazioni operanti su territori confinanti con Marigliano.
DURE SENTENZE PER LA CAMORRA
Molte le sentenze emesse in data 28 novembre 2006 dal Tribunale di Nola a conclusione di un processo scaturito da attività d’indagine dei carabinieri del nucleo operativo del Reparto Territoriale di Castello di Cisterna agli ordini del maggiore Fabio Cagnazzo e coordinati dal tenente colonnello Aldo Saltalamacchia. Colpiti i sodalizi criminali denominati “Crimaldi – Tortora” e “De Sena – Di Fiore”, in lotta per il controllo delle attività illecite su Acerra e su zone limitrofe.
Variabili le pene inflitte dal collegio giudicante presieduto dal giudice Bruno D’Urso. Sono stati giudicati colpevoli, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampa camorristico, di traffico di stupefacenti, di estorsioni ed altro Mario Di Fiore di cinquantuno anni capo dell’omonima organizzazione, Antonio D’Iorio di ventisei anni considerato dalle forze dell’ordine elemento apicale dello stesso clan, Giovanni Somma di trentuno anni considerato, invece, dalla forze dell’ordine elemento di spicco dell’organizzazione “De Sena – Di Fiore”.
Per i tre uomini tutti di Acerra si sono aperte le porte della casa circondariale di Poggioreale, giacché nella stessa giornata del 28 novembre 2006, su richiesta del pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Carmine Esposito, sono state emesse ordinanze applicative della custodia cautelare in carcere, eseguite dai carabinieri di Castello di Cisterna. Si chiude, quindi, il processo relativo all’indagine dei militari dell’Arma denominata “Co.Sca.” che in data 30 marzo 2005 aveva portato all’arresto di cinquanta persone vicine ai due clan acerrani, su ordinanze di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Luigi Giordano. Le persone coinvolte era ritenute responsabili, a vario titolo, di omicidio, tentato omicidio, associazione per delinquere finalizzata alle estorsioni, traffico di droga ed altro. Altri indagati, prima dell’emissione delle ultime sentenze, a seguito dell’arresto avevano scelto di avvalersi del rito abbreviato.
In precedenza era stati, dunque, condannati dal Tribunale di Napoli Cuono Acerrano (a 4 anni), Giuseppe Avventurato (a 5 anni e 6 mesi), Salvatore Buonincontro (a 4 anni), Alfonso Basile (a 5 anni), Vincenzo Basile (a 10 anni), Giovanni Caliendo (a 8 anni), Vincenzo Capone (a 8 anni), Igino Caporale (a 7 anni e 8 mesi), Fabio Dantinelli (a 5 anni), Tommaso De Laurentis (a 2 anni e a 4 mesi), Felice De Luca (a 2 anni e a sei mesi), Raffaele De Luca (a 5 anni), Vincenzo Di Balsamo (a 8 anni), Giuseppina Di Buono (a 5 anni), Vincenzo Di Buono (a 2 anni ed a 8 mesi, Giuseppe DÂ’Iorio (a 5 anni), Antonietta Granata (a4 anni ed a 4 mesi), Salvatore Granata (a 16 anni), Pietrantonio Morzillo (a 8 anni), Ciro Oliva (a 5 anni), Mario Panico (a 9 anni), Rosa Schiavottiello (a 4 anni ed a 8 mesi), Pasquale Scudiero (a 5 anni), Sergio Scudiero (a 2 anni), Gaetano Soriano (a 5 anni), Antonio Tagliaferro (a 8 anni), Domenico Tortora (a 4 anni), Pasquale Tortora (a 8 anni ed a 6 mesi), Vincenzo Tozzi (a 8 anni), Pasquale Tanzillo (a 1 anno), Gaetano Tortora (a 1 anno), Antonio Zippo (a 8 anni).
EÂ’ stata, infine, la Corte dÂ’Assise del Tribunale di Napoli a condannare, per l'omicidio di Pasquale Castaldo (o farano), capo dellÂ’omonimo sodalizio operante su Caivano del settembre 2003 due boss: Antonio Di Buono di Acerra e Domenico La Montagna di Caivano, che hanno avuto rispettivamente lÂ’ergastolo e 13 anni.
Condannato all’ergastolo anche Michele Di Lauro. Dati 10 anni a Antonio Aloia per associazione per delinquere, armi ed altro, nonché 5 anni a Salvatore Giordano Pacilio per aver partecipato direttamente all’incendio dell’autovettura utilizzata per commettere l’efferato delitto.
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