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Cronaca Loredana Monda 20 febbraio 2007 00:25 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
"Da tempo sapevo che sarebbe stato operato un
allargamento della Giunta sulla scorta del nuovo
statuto comunale, che peraltro non mi ha visto mai
contrario, ma non condivido le modalità utilizzate.
Non possono essere avanzati dubbi ed essere ricercati
avvalli, dopo aver assunto in autonomia delle
decisioni. Se il Consiglio sarà celebrato, per
correttezza, in aderenza al lavoro svolto e in
un'ottica di coordinamento delle attività sarò
presente, ma non tornerò indietro".
Nel pomeriggio di
lunedì 19 febbraio, l'assessore alle finanze, con
delega da vice sindaco, Caradio Esposito ha spiegato
la scelta delle dimissioni rassegnate. Dette
dimissioni sono state ufficializzate con un atto
protocollato al Comune nella mattinata della stessa
giornata. Ha sbattuto la porta ed è andato via
l'assessore della Margherita, che non intendere
ritornare sui suoi passi.
Si è presentato al Consiglio
Comunale con l'intenzione di relazionare sui debiti
fuori bilancio. La sua scelta non ha, però, sinonimo
di ripensamento. "Se mi fossi dimesso una settimana
prima del consiglio - ha spiegato - non mi sarei
presentato, ma tutto è accaduto poche ore prima della
seduta convocata e ritengo di dover relazionare
sull'operato svolto anche per rispetto verso coloro
che mi hanno garantito collaborazione".
La seduta di
Consiglio Comunale è andata, tuttavia, deserta per
mancanza di numero legale. Ora resta da verificare gli
sviluppi di una crisi politico - amministrativa che
non è acqua passata. Per martedì è fissato un
interpartitico per discutere di quanto sta accadendo.
Caradio Esposito si è dimesso a conclusione di un
animato confronto tra il sindaco e i componenti di
giunta municipale. Chiari i motivi che hanno indotto
il componente dell'esecutivo a compiere una scelta
definitiva. Manca l'assunzione di posizioni drastiche,
di totale rottura, da parte di altri assessori. Pare,
tuttavia, che siano state espresse perplessità su
quanto si sta verificando anche da Mario Ardolino
(Margherita), Giuseppe Aselli (Sdi) e Antonio Vivenzio
(Ds).
Nessuno è contro l'incremento della quota di
assessori, ma tutti puntano l'indice sulle modalitÃ
dell'operazione. Si profila, ora, l'ipotesi che, fin
quando tutto non sarà chiarito, i componenti di Giunta
non partecipino alle riunioni dell'esecutivo.
"Sicuramente, fino a quando non sarà chiarita la
legittimità delle nomine agli assessori - ha affermato
Giuseppe Aselli - non parteciperò alle giunte, anche
in conformità ad un principio di auto tutela. L'ho
comunicato anche al mio partito".
Stando a quanto si
apprende da ambienti politici di maggioranza
l'allargamento della Giunta sarebbe stato operato
senza chiedere parere al segretario generale. Sarebbe
stato operato solo sulla scorta di pareri esterni,
verbali, non scritti. Non si esclude che esista la
violazione dell'articolo 6 del testo unico degli enti
locali e che l'iter finalizzato all'entrata in vigore
del nuovo statuto su cui si fonda l'allargamento di
Giunta non sia completo.
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