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Cronaca Loredana Monda 21 febbraio 2007 00:39 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il vice sindaco, con delega alle finanze, Caradio
Esposito, ha protocollato un atto di dimissione in
data 19 febbraio, non condividendo il modo di operare
della compagine di governo locale rispetto alle
procedure per l'allargamento di giunta municipale.
Nella serata del 19 febbraio 2007, le prime
ripercussioni: è diventato evidente che la crisi
politico - amministrativa non è archiviata e il
Consiglio Comunale è saltato per mancanza di numero
legale. Come aveva preannunciato, l'assessore Caradio
Esposito, nonostante le dimissioni rassegnante era
pronto ad entrare in assise per relazionare, con senso
di responsabilità , sull'operato relativo ai debiti
fuori bilancio.
Ha, però, precisato: "Sicuramente, non
parteciperò a future adunanze. Mi sono presentato solo
perché ho rassegnato le dimissioni a poche ore di
distanza dalla seduta convocata. Se la tempistica
fosse stata diversa, mi sarei regolato in maniera
differente". Nonostante il Carnevale, convocato un
interpartito di centrosinistra, con l'opposizione di
centrodestra che resta sbigottita a guardare senza
commentare, in attesa di sviluppi.
Lapidario il
sindaco sulle dimissioni dell'assessore alle finanze,
ha affermato: "Caradio Esposito si assume le
responsabilità delle due scelte". Il capo
dell'esecutivo ha aggiunto che l'allargamento di
Giunta è stato concordato in sede interpartitica. Era,
quindi, ben noto alle forze politiche di maggioranza.
Il sindaco ha, altresì, precisato che sono state
"congelate" le deleghe dell'assessore Andrea Del
Giudice, destinato ad entrare in giunta in data 21
marzo, visto che il nuovo statuto resterà in
pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione
Campania e all'albo pretorio fino a detta data. È
stato fatto riferimento, dal capo dell'Esecutivo, ad
un atto di "congelamento" datato 19 febbraio 2007.
Dal
Comune, fino al pomeriggio di ieri, nessuno era a
conoscenza dell'esistenza di nuovi atti. Sono state
chieste delucidazione anche agli assessori Giuseppe
Aselli, Antonio Vivenzio e Mario Ardolino, nonché a
consiglieri di maggioranza: nessuno sapeva di nuovi
atti. L'Amministrazione ha chiesto, intanto, un parere
all'Anci sull'iter finalizzato a rendere vigente lo
statuto comunale.
L'Anci ha risposto ponendo in luce
che l'iter si apre con l'approvazione da parte del
Consiglio Comunale e si chiude con l'invio dello
statuto al Ministero dell'Interno per la pubblicazione
della Raccolta ufficiale degli statuti. Praticamente,
l'attenzione è focalizzata nuovamente sul disposto
dell'articolo 6 del testo unico degli Enti Locali.
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