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Cronaca Loredana Monda 06 maggio 2007 00:11 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Gravi indizi di omicidio premeditato ai danni di una
bimba polacca di soli cinque anni, hanno portato
all'emissione da parte della Procura della Repubblica
di Nola, di un fermo d'indiziato di delitto a carico
di un cittadino italiano di trentadue anni.
I fatti che hanno portato
all'emissione del provvedimento si sarebbero
verificati in un bar di San Paolo Belsito, una ventina
di minuti prima che l'uomo fosse stanato dalle forze
dell'ordine. Stando alla ricostruzione dei fatti
operata dalle forze dell'ordine, il trentaduenne ha
avuto una lite per futili motivi con due cittadini di
nazionalità polacca.
Si è allontanato, quindi,
dall'attività commerciale. Nel successivo arco di
tempo, si è armato di pistola. Si recato nel luogo in
cui erano detti polacchi. Si è avvicinato. Ha esploso
due colpi d'arma da fuoco al loro indirizzo. I colpi
non hanno colpito i due uomini. Un proiettile ha,
invece, centrato la bimba di cinque anni alla testa,
che è deceduta a causa delle gravi lesioni riportate.
Naturalmente, l'accaduto non poteva passare
inosservato. Non è passato inosservato. I fatti sono
emersi in tutta la loro gravità .
In sinergia hanno
operato i carabinieri del Reparto Territoriale di
Castello di Cisterna e gli uomini della Polizia di
Stato (squadra mobile e locale commissariato). Hanno
avviato indagini, coordinate dalla Procura della
Repubblica di Nola. In tempi brevissimi è stata
ricostruita la dinamica di una vicenda dall'epilogo
drammatico. Carabinieri e poliziotti non hanno
impiegato molto, dopo aver appreso della lite nel bar
di San Paolo Belsito, a pervenire all'identificazione
del presunto autore, destinatario di un fermo
d'indiziato di delitto che è stato eseguito.
Le forze
dell'ordine hanno organizzato, infatti, una battuta di
ricerca. Anche i familiari al presunto colpevole hanno
comunicato d'essere ricercato. L'uomo ha deciso di
consegnarsi. Si è presentato, quindi, alla stazione
dei carabinieri di San Paolo Belsito, presso la quale
è stato sottoposto ad interrogatorio da parte del
pubblico ministero di turno della Procura della
Repubblica di Nola. Il trentaduenne ha sostanzialmente
ammesso i fatti, pur fornendone una propria versione
che, allo stato delle indagini, non appare
completamente corrispondente alle risultanze
investigative.
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