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Cronaca Loredana Monda 09 maggio 2007 00:14 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Si torna a discutere di affidamento del servizio di
igiene urbana a copertura di un intero quinquennio.
Spunta, infatti, un'interrogazione a risposta scritta,
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al
Ministro dell'ambiente, presentata in data 5 maggio
2007, dal deputato Paolo Russo (Fi).
Con l'atto si
pone in luce la presunta esistenza di alcune
violazioni alle disposizioni governative, nonché alle
clausole del contratto stipulato dalla locale
amministrazione con la ditta aggiudicataria
dell'appalto espletato, che vengono identificate come
cause di rescissione.
Al centro dell'interrogazione i
pareri chiesti dal Comune al Consorzio di Bacino Na3 e
al Commissariato di governo per l'emergenza rifiuti in
ordine al contenuto dell'ordinanza emessa dal
presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi,
in data 9 febbraio 2007, nonché le risposte dei
predetti organismi.
Il parlamentare parte dal fatto
che l'articolo 5 della predetta ordinanza di Prodi
dispone che "i Comuni della Regione Campania sono
obbligati ad avvalersi, in via esclusiva, per lo
svolgimento del servizio di raccolta differenziata,
dei Consorzi di bacino, utilizzando i lavoratori
assegnati in base all'ordinanza del Ministero
dell'interno delegato al coordinamento della
protezione civile n. 2948 del 25 febbraio 1999,
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo
1999", specificando al comma 2 che
"sono comunque
fatti salvi i contratti per l'affidamento della
raccolta sia del rifiuto differenziato che
indifferenziato, comunque non prorogabili, giÃ
stipulati, alla data di adozione della presente
ordinanza, tra i Comuni e soggetti, anche privati,
conformemente a quanto previsto nell'ordinanza di
protezione civile n. 3529 del 2006 nella parte
relativa al fabbisogno del personale incaricato alla
raccolta che deve essere soddisfatta al 75 per cento
dai lavoratori già in carico ai consorzi, i cui
relativi costi sono sostenuti dai Comuni".
Il deputato
ipotizza non solo il mancato rispetto di detta
ordinanza e dei pareri espressi dal Consorzio di
Bacino Na3 e dal Commissariato di Governo che
rimandano alla medesima, ma anche che la ditta
aggiudicataria non abbia certificato antimafia. Chiede
verifiche sul rispetto delle normative vigenti in
materia di rifiuti e in materia di antimafia, nonché
il controllo del rispetto delle norme del capitato del
contratto stipulato. E siamo a quota due: un'altra
interrogazione sull'argomento, anche se meno
dettagliata, era stata firmata da due parlamentari di
Alleanza Nazionale.
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