19/04/2024
(147 utenti online)
Cronaca Loredana Monda 29 giugno 2007 00:22 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
"Nel comune di Marigliano (Na), durante i lavori di
scavo per la costruzione di un collettore fognario,
sono state rinvenute una serie di strutture relative
ad una villa con annessa necropoli, databile tra il IV
secolo a.c. e l'epoca romana.
Ai sensi dell'art. 10
della legge 6 luglio 2002, n. 137 la Sovrintendenza
per i beni archeologici delle province di Napoli e
Caserta ha disposto la sospensione dei lavori di scavo
ed il Comune campano, ottemperando all'ordine, si è
reso disponibile, di concerto con la locale
Sovrintendenza, alla salvaguardia del sito.
A seguito
di incontri effettuati con i funzionari del comune di
Marigliano e della ditta affidataria dei lavori, la
Sovrintendenza, presa conoscenza anche del progetto di
realizzazione del piano degli insediamenti produttivi,
ha comunicato il programma di esplorazione
archeologica necessario per portare in luce il sito.
Una volta rilevata la consistenza, l'estensione e
l'importanza dell'area archeologica, potranno essere
definite, d'intesa con l'amministrazione comunale, le
modalità per la conservazione e valorizzazione
nell'ambito di una prospettiva di sviluppo culturale".
E' il contenuto di un documento del Ministero per i
beni e per le attività culturali, datato 21 giugno
2007, a firma del sottosegretario di Stato Danielle
Mazzonis. L'atto risponde all'interrogazione
parlamentare al ministro competente Francesco Rutelli,
presentata dal deputato Paolo Russo (Fi).
Non solo,
con detto testo il ministero conferma le notizie
riportate a mezzo stampa della presenza di una
necropoli, ma riferisce addirittura anche
dell'esistenza di una villa nell'area del piano degli
insediamenti produttivi. Stando in tal modo le cose,
apparirebbe evidente che il prosieguo dei lavori di
realizzazione del piano degli insediamenti produttivi,
l'impianto di aziende, la vocazione dell'area sono
strettamente legate all'estensione, all'importanza del
sito archeologico, che è bene culturale dello Stato,
assoggettato alla salvaguardia dalle leggi vigenti.
Tutto è subordinato alla conservazione, alla tutela e
alla valorizzazione della villa e della necropoli e di
ogni altro reperto dovesse venire alla luce. Le
informazioni fino ad ora raccolte vanno a smentire
quanti avevano negato, nonostante le notizie sulla
storia cittadina considerato un accampamento romano,
la possibilità dell'esistenza di insediamenti che
consentissero d'imperniare lo sviluppo sul recupero e
sulla valorizzazione dei beni culturali, piuttosto che
sull'industria, sull'agricoltura, sull'artigianato e
sul commercio.
La nostra zona, sostenuta dalla storia
che sembra ribellarsi alla stoltezza degli uomini, ha
la grande occasione di dimostrare di poter avere una
vocazione turistica al pari di altri territori
campani. Il territorio può dimostrare che non è sua attitudine
diventare la pattumiera della
Regione, con discariche autorizzate e non autorizzate,
con aziende o con impianti di trattamento e di
smaltimento dei rifiuti.
La nostra storia sta
impartendo un'importante lezione: lo sviluppo non può
prescindere dal rispetto della cultura e delle
tradizioni di un popolo, di un'area geografica.
Discuti l'Argomento sul Blog
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti