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Cronaca Loredana Monda 19 aprile 2008 22:55 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Nella notte tra il 17 e il 18 aprile 2008, al termine di attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotta dai carabinieri della Compagnia di Nola al comando del tenente Pietro Calamusa, e' stato catturato il latitante Bruno Giugliano, 42 anni, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare per rapina in concorso ed estorsione con l'aggravante delle condizioni di intimidazione derivanti dall'appartenenza al clan camorristico "Cava", operante nella zona di Pago Del Vallo Di Lauro e nell' avellinese.
L'uomo si era reso irreperibile il 24 marzo 2006, allorquando era sfuggito alla cattura nell'ambito di un'operazione contro numerosi appartenenti al citato clan, tra i quali anche il capo del sodalizio, Biagio Cava. Nello specifico, gli appartenenti alla predetta organizzazione avrebbero, in varie occasioni, estorto una ingente quantità di denaro ad un imprenditore operante dell'agro nolano.
Da oltre un anno i carabinieri stavano controllando i movimenti di familiari e di personaggi ritenuti vicini al Giugliano, l'unico "scampato" a svariati provvedimenti che negli ultimi anni hanno interessato il sodalizio. L'uomo aveva trovato rifugio in un'abitazione di Avella (AV) e, avvertito sicuramente da vedette, e' stato catturato mentre svestito tentava la fuga calandosi dal balcone.
Nel comodino della camera da letto sono stati rinvenuti numerosi foglietti, il cui contenuto è ancora al vaglio degli inquirenti, ma verosimilmente contenenti messaggi diretti a familiari e favoreggiatori. Il tutto è stato sequestrato. I proprietari dello stabile, cinque persone incensurate (C. A. di 59 anni, R .G. di 56 anni, C. C. di 36 anni, C. V. di 28 anni e C. S. di 22 anni) sono state arrestate per favoreggiamento.
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