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Cronaca Loredana Monda 03 ottobre 2008 23:37 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
BRUSCIANO - Nessuna rapina sulla strada statale 7 bis. Solo una simulazione, per nascondere un ferimento accidentale della consorte. L'uomo, che aveva ordito tutto per sfuggire alle conseguenze penali derivati dalla detenzione illegale di un'arma da fuoco da cui era partito un colpo che aveva attinto la moglie al petto e al braccio destro, è stato scoperto in poche ore.
E' stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna, al comando del Capitano Orazio Ianniello. A finire in manette, con le accuse e di detenzione e di porto illegale di arma da fuoco clandestina, nonché di ricettazione, di lesioni aggravate e di simulazione di reato, il trentacinquenne Mario Spiezia, del luogo, definito dagli inquirenti già noto alle forze dell'ordine.
Ora è sottoposto al regime dei domiciliari in attesa di giudizio. La consorte, sua coetanea, è ricoverata all'ospedale "Santa Maria della Pietà " di Nola. Esattamente i sanitari del nosocomio le hanno riscontrato una ferita d'arma da fuoco con foro di entrata e di uscita all'avambraccio sinistro ed alla regione mammaria sinistra. Sempre per simulazione di reato, anche la donna è finita nei guai. E' stata, infatti, denunciata in stato di libertà all'autorità giudiziaria. Ha tentato di coprire il marito. Veniamo ai fatti.
Tutto inizia nella serata di mercoledì. La signora giunge ferita in ospedale. Al pronto soccorso, le vengono prestate le cure del caso. Riscontrate ferite di pistola, vengono informati i carabinieri. La donna riferisce ai militari dell'Arma di essere rimasta vittima di un tentativo di rapina ad opera di due sconosciuti, armati di pistola, in sella a motocicletta, mentre era a bordo dell'auto di famiglia insieme al marito, lungo la strada statale 7bis. Mario Spiezia, il marito, conferma, in linea di massima, la versione dei fatti fornita dalla signora.
I carabinieri avviano, però, indagini. Attraverso alcune verifiche emergono alcune incongruenze tra i due racconti. Gli uomini della Benemerita si insospettiscono e approfondiscono i controlli. Scoprono, così, che, in realtà , le ferite alla donna erano state causate da un colpo di arma da fuoco esploso accidentalmente dal marito, mentre stava armeggiando con una pistola illegalmente detenuta. Si attivano i carabinieri delle stazioni di Brusciano e di San Vitaliano, rispettivamente agli ordini dei maresciallo Raffaele Di Donato e Giovanni Marchitelli.
Eseguono una perquisizione all'interno dell'abitazione dei due coniugi. Trovano una pistola semiautomatica, calibro 7,65, di fabbricazione cecoslovacca, con matricola abrasa e 7 cartucce nel caricatore. L'arma è sequestrata. Riscontrano, inoltre, la presenza di tracce di sangue all'interno della casa. Scattano, quindi, arresto per lui, deferimento alla magistratura per lei.
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