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Cronaca Loredana Monda 08 ottobre 2008 17:08 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
"Bang supersonico da due caccia che intercettavano un velivolo sospetto
L'Ilyushin 76 civile bielorusso è stato poi scortato fuori dallo spazio aereo nazionale"
MARIGLIANO - In maniera distinta, in città , nelle prime ore della mattinata,che si sono avvertiti due forti boati. I vetri degli infissi delle abitazioni del territorio hanno vibrato . Non sono, però, rimasti in stato di allerta solo i cittadini di Marigliano. Le due detonazioni sono state avvertite in maniera più o meno chiara anche dai residenti di altre cittadine, tra cui Acerra, Nola, Nocera Inferiore. Nessuno si è reso conto di quello che era accaduto, fino a quando non sono circolate le prime notizie. Le agenzie di stampa hanno, quindi, battute le prime righe.
Escluso in rischio di un'esplosione del Vesuvio. Secondo Adnkrons, i fragori potrebbe essere partiti da una tra le fabbriche, a volte abusive, di produzione di fuochi d'artificio, nell'area che si estende a sud di Napoli. Ora si parla di Ercolano. Ma , a quanto pare sono stati originati da due aerei supersonici dell'aeronautica, cui è vietato volare a bassa quota, ma a volte capita. Riportiamo una nota lanciata in mattinata dall'agenzia di stampa e l'articolo apparso su repubblica.it.
Due forti boati sono stati uditi stamattina nella zona del Vesuvio e successivamente segnalati da centinaia di persone ai vigili del fuoco. Dalla centrale di Napoli e dai distaccamenti di Pontecelli (quartiere periferico del capoluogo) e da Castellammare di Stabia almeno quattro squadre di pompieri stanno ispezionando l'area del cratere per cercare di capire da dove provenissero i due boati. Per il momento, comunque non e' stato trovata alcuna traccia delle due esplosioni.
I Vigili del fuoco hanno riferito di aver appreso da fonti qualificate che dal cratere vesuviano non provengono segnali tali da destare preoccupazioni. Le due esplosioni udite in vari centri del vesuviano e segnalate al centralino dei Vigili del fuoco sarebbero dunque di provenienza artificiale. E' probabile che i due boati provengano da una delle tante fabbriche, in gran parte clandestine di fuochi artificiali. Le ispezioni dei pompieri nella zona stanno proseguendo per cercare di individuare la causa e se ci sono eventuali feriti.
"Nessun allarme Vesuvio, il vulcano sta dormendo ancora tranquillamente, non c'entra con i boati registrati e percepiti stamattina dalla popolazione come dai nostri strumenti acustici". Il capo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Enzo Boschi, frena inutili allarmismi e, parlando con l'Adnkronos spiega: "I nostri strumenti acustici hanno registrato due boati provenienti prima dalla Penisola Sorrentina. Ma si tratta di fragori acustici e non di segnali di attività vulcanica sul Vesuvio, attività che sarebbe subito registrata dai nostri strumenti e sensori installati sul vulcano".
E Boschi sottolinea ancora: "Avevamo gia' allertato le nostre unita' di controllo a Napoli per riferire che gli strumenti non avevano dato segnale di attivita' vulcanica. Noi siamo tranquilli sotto questo punto di vista". Secondo lo scienziato italiano, tra i maggiori esperti internazionali di vulcani, i boati portebbero essere stati originati "anche da due aerei supersonici. Sono aerei cui e' vietato volare a bassa quota, ma a volte capita. Non siamo pero' in grado di confermare questa ipotesi. I boati sono partiti dalla Penisola Sorrentina".
NAPOLI - Paura e preoccupazione stamattina nell'area vesuviana e in alcuni quartieri di Napoli, per un forte boato udito intorno alle otto. Molte le telefonate, giunte in pochissimo tempo, ai centralini delle forze dell'ordine da cittadini che temevano una qualche correlazione con l'attività vulcanica. Polizia, carabinieri e vigili del fuoco si sono messi in allerta, battendo la zona di località San Vito, nel comune di Ercolano.
Un primo comunicato dell'assessore alla Protezione Civile della Provincia di Napoli, Francesco Emilio Borrelli ha subito calmato i timori peggiori: "I due boati avvertiti questa mattina nella zona del Vesuviano e del Nolano non sono dovuti né a fenomeni sismici, né tantomeno all'attività vulcanica del Vesuvio". Poi, dopo circa un'ora, il chiarimento definitivo, stavolta dall'Aeronautica militare: il boato che ha messo in allarme oggi la popolazione nell'area vesuviana è stato provocato da due caccia F-16 che hanno superato la velocità del suono, provocando il cosiddetto bang supersonico, durante l'intercettazione di un velivolo sospetto.
Il velivolo intercettato, secondo quanto ricostruito dall'Aeronautica, risultava sia 'sconosciuto', sia privo del piano di volo. Gli enti civili del traffico aereo hanno dunque subito allertato la catena militare e, alle 7.18, è stato dato l'ordine di 'scramble', cioè di decollo immediato su allarme.
Dal 37esimo Stormo dell'Aeronautica di Trapani - dopo sei minuti, alle 7.24 - si sono alzati in volo due caccia F-16. L'aereo nel frattempo era stato identificato, ma il pilota aveva fornito dati non chiari. Inoltre, informato che era oggetto di una intercettazione, ha fatto sapere che avrebbe cambiato rotta, confermando il suo atteggiamento sospetto.
Il velivolo è stato raggiunto sulla direttrice Foggia-Napoli alle 7.45. Il 'bang' si è verificato all'altezza del Golfo di Napoli, quando i caccia, durante le fasi dell'intercettazione, a circa 40.000 piedi di quota, hanno superato la velocità del suono.
Una volta intercettato è stato accertato che il velivolo era un 'Ilyushin 76' civile bielorusso, da trasporto passeggeri, decollato da Sebha in Libia e diretto a Linz, in Austria. In pochi minuti è stato scortato fino a nord delle isole Tremiti, fuori dallo spazio aereo nazionale. Cessato l'allarme i due F-16 sono tornati alla base. L'aereo intercettato è poi atterrato all'aeroporto di Linz, in Alta Austria.
"I cittadini di Napoli e Provincia - fa sapere l'assessore Borrelli - saranno tranquillizzati rapidamente grazie al servizio sms della Protezione Civile della Provincia di Napoli che sta provvedendo all'invio di migliaia di sms per informarli".
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