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Cronaca Loredana Monda 19 gennaio 2009 23:39 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Per decisione del coordinamento provinciale, i lavori di preparazione alle elezioni dei componenti del direttivo locale e del segretario cittadino si apriranno il 30 gennaio 2009. Proseguiranno il 31 gennaio e il 1 febbraio.
Si tratta di decisioni attesa all'interno del partito, che attendeva di poter designare i soggetti all'interno dei quali scegliere i delegati, dotati di legittimazione formale e sostanziale, da inviare ai tavoli di centrosinistra in vista delle amministrative della primavera prossima.
Di congresso e di scelte future si è discusso, d'altra parte, all'interno del Partito Democratico di Marigliano anche nel corso di una riunione di giovedì scorso. E' emersa la convinzione di dover superare le divergenze che hanno determinato in passato spaccature interne, ma anche di coalizione.
E' emersa la volontà di apertura al dialogo, con le forze di sinistra come le forze di centro con le quali si sono trovati punti di convergenza in altri momenti storici, così come nell'ultima esperienza amministrativa. E' emersa la volontà di guardare alle azioni positive intraprese, per portare a compimenti i processi di sviluppo della città che sono, tra l'altro, anche al vaglio di enti sovra - comunali. Inutile dire che all'esperienza dei veterani si spera di poter associare il desiderio di partecipazione dei giovani. Si guarda, insomma, alla costruzione di un partito che possa apersi alle nuove generazione e alle loro idee, senza rinnegare quanto di positivo è stato portato avanti nel tempo.
Si pensa all'apertura, non solo formale determinata da imposizioni calate dall'alto, ad una reale partecipazione delle donne alla vita politica della città . Dal partito democratico la massima disponibilità , in sostanza, a radunare le forze sane e capaci di elaborare valide proposte programmatiche. Sguardo rivolto anche al mondo dell'associazionismo e dei sindacati. Nel novembre scorso, con i lavori di preparazione ad un'assemblea pubblica nella quale si discusse del futuro del partito anche e soprattutto in relazione alla definizione di nuovi assetti, si scelse di soffermarsi sul tema "Prospettiva democratica. Innovazione, unità e partecipazione. La politica della concretezza".
Ora, gli intenti appaiono aderenti a quanto sintatticamente stigmatizzato. Il Partito Democratico vorrebbe procedere nella direzione di una innovazione, di un rinnovamento progressivo della classe dirigente, con una sguardo alla migliore tradizione politica, quella fondata sulle idee e sui valori. Vorrebbe ancora procedere sulla strada dell'unità interna ed esterna, nonché sul coinvolgimento di altre forze sociali portatrici di ulteriori istanze e della gente comune. Archiviati i lavori congressuali, il Partito Democratico sarà pronto ad affrontare le attività di preparazione alle amministrative con la definizione di alleanze, di programmi e di liste, per pervenire all'indicazione del nuovo candidato a sindaco. Intanto, L'unione dei Democratici di Centro, sempre in vista delle amministrative della primavera prossima, lancia una singolare iniziativa.
Propone un sondaggio, che possa aiutare a fare il punto sul pensiero dei cittadini. Avere il polso dei problemi che affliggono la città che sono maggiormente sentiti, per gli esponenti del partito di Casini, non può prescindere, infatti, da un confronto con i cittadini e da una valutazione delle loro opinioni. Per questo motivo, nell'Unione dei Democratici di Centro è stato stilato un mini questionario.
Si chiede ai residenti di esprimere un giudizio sul grado di vivibilità della città , sulla precedente gestione amministrativa, su quelle che possono essere considerate le priorità da sposare dalla compagine di governo che diventerà maggioranza dopo le elezioni, sulla fiducia che si ha in coloro che hanno già calcato la scena politica locale. Ancora si chiede ai cittadini se fossero gradite liste composte da personaggi nuovi e giovani, nonché la fiducia che si ripone nelle liste civiche e quali cause si ritiene possano essere alla base di uno scollamento tra istituzioni e corpo elettorale, foriero di disinteresse e di disaffezione.
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