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Cronaca Loredana Monda 07 febbraio 2009 07:23 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO – Stazione carabinieri: lo scontro tra comandante e vice comandante approda nelle aule di tribunale. Il primo è accusato dal secondo di collusioni con la malavita locale. A seguito di accertamenti, invece la situazione si è capovolta e l’accusatore si ritrova nelle vesti di imputato per calunnia.
Intanto, nell’ambito di un più ampio riordino disposto dall’Arma, il luogotenente Ciro Silvestro, comandante, da oltre un decennio, della locale stazione dei carabinieri ha ceduto il passo al maresciallo Raffaele Di Donato, che il 2 febbraio si è insediato a Marigliano. Ventiquattro ore dopo il cambio di guardia, si è celebrata un’udienza al Tribunale di Nola scaturita da una storia che ha inizio pochi anni fa.
In data 3 febbraio, dinanzi al giudice per l’udienza preliminare Alessandro Sessa si sono presentati gli avvocati Abbate e Napolitano, che hanno rispettivamente la rappresentanza legale degli imputati, il maresciallo dei carabinieri G.A. e una signora T.P., ritenuti responsabili di calunnia in concorso, perpetrata ai danni del luogo tenente Ciro Silvestro. E La calunnia è un reato con cui si procede d’ufficio, vale a dire anche senza la presentazione di una denuncia dalla parte offesa. L’udienza, su richiesta dell’avvocato penalista Abbate, è stata rinviata di un paio di settimana.
La storia che dovrebbe essere ricostruita in aula, lascia perplessi. Induce a riflettere, a prescindere dalle ragioni e dai torti, su quando sia diventato eclatante di uno un comandante e un vice comandante di stazione, laddove i cittadini non chiedono altro che sicurezza, protezione dai reati di micro e di macro delinquenza. Poco più di un paio d’anni fa, cominciano a circolare voci di dissapori tra il comandante Ciro Silvestro e il suo vice G.A., che diventano più forti al rientro della missione in Kossovo del luogotenente.
Sembra a tutti che esistano divergenze di opinione in termini operativi. Il maresciallo vice comandante di stazione, ad un certo punto, viene trasferito, per una presunta violazione di un regolamento interno, che potrebbe apparire anche anacronistica rapportata alle caratteristiche dell’odierna società. Lascia, insomma, la Compagnia di Castello di Cisterna, pur restando nello stesso Comando Territoriale. In via temporanea, viene attuato un trasferimento alla Compagnia Carabinieri di Nola. Il vice comandante porta con se una cassetta, che arriva persino alla Dda.
Nella registrazione, pregiudicati di zona fanno riferimento a collusioni del comandante Silvestro. Scattano gli accertamenti. Si registrano persino delle manomissioni, che rendono il contenuto non credibile. Ripetiamo per la calunnia si procede anche d’ufficio, G.A., come la signora che gli aveva consegnato la cassetta, si ritrova imputato. Nelle udienze che seguiranno l’intera vicenda, accennata per grandi linee, sarà ricostruita nei dettagli e sarà stigmatizzata.
Da Metropolis, Loredana Monda
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