Cronaca
Loredana Monda
29 maggio 2009 07:49
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Marigliano, Intervista al candidato sindaco Giuseppe Sodano di "Amo Marigliano"
Non le chiedo se ha avuto esperienze amministrative, giacché è noto che lei è stato, per un breve lasso di tempo, assessore della Giunta Esposito Corcione. Nel tempo, non ha mai smesso di credere nella ideologia storica del socialismo. E’ stato iscritto dello Sdi, che ora si presenta all’elettorato con la lista Sinistra e Libertà, condivisa con Sinistra Democratica. Ha scelto di correre autonomamente, proponendosi come candidato a sindaco con una sua civica. A questo punto, una domanda appare d’obbligo. Ancora, è iscritto al partito?
Si. Quando ho scelto di candidarmi a sindaco con una lista civica, mi sono autosospeso fino all’8 giugno. Dopo l’elezioni vedremo cosa accadrà. Può darsi che, per quel tempo, non esista più i socialisti. Il nostro simbolo è scomparso, dì’altra parte, da qualsivoglia scheda elettorale. Devo aggiungere, tra l’altro, che nessuno ha chiesto una mia espulsione, accontentandosi della mia sospensione.
Per quale motivo ha deciso di correre autonomamente?
La forza di riferimento della coalizione con cui si è alleato il partito è il Pd, con il quale esistevano divergenze di opinione, che ci hanno indotto, alcuni mesi fa, a sfiduciare l’amministrazione Esposito Corcione, sottoscrivendo, insieme al centrodestra, l’atto che ne ha provocato la caduta anticipata. Mi sono posto il problema di cosa si poteva dire ai cittadini, scegliendo di condividere un percorso con forze e soggetti di cui avevamo contestato l’operato. Ho spiegato con chiarezza le motivazioni della mia scelta anche al mio segretario provinciale.
Per coloro che leggono, a cui sfugge il dato, diremo che il suo segretario provinciale, risulta il massimo esponente territoriale del partito. A questo punto, le chiedo quale è stata la reazione del suo interlocutore?
Mi ha fatto notare che la mia candidatura si sarebbe attestata come una pura e semplice testimonianza. Devo dire che la sua precisazione non mi ha scomposto. La mia vita è segnata da scelte di testimonianza. Se dovesse avere ragione, andrà bene così.
Percorrendo Corso Umberto I, la mia attenzione è stata attratta dalla balconata dell’appartamento che ospita il partito socialista (parliamo dello Sdi). Ho notato che notato che sulla ringhiera campeggiavano, al contempo, il suo manifesto elettorale e quello di un altro candidato sindaco sostenuto dal suo partito. Può spiegare cosa è accaduto?
Certo. Per un puro caso, siamo separati in casa. Scherzi a parte, a dividere gli spazi interni è una porta, anche se all’esterno si nota un’unica balconata. Tra i candidati della mia lista c’è il proprietario dell’abitazione che ha deciso di mettermi a disposizione una stanza. Tutto qui.
Nel costituire la lista, lei ha messo in difficoltà il partito, avvicinando anche altri iscritti? Gli ha sottratto potenziali candidati?
No. Ho chiesto una disponibilità ad amici di vecchia data, a persone che mi stimavano e che credevano nel progetto politico di cui sono l’espressione. Alcuni di loro condividono come me delle ideologie, ma penso di non aver tolto candidati a nessuno perché non credo che avrebbero aderito a Sinistra e Libertà.
Ad un eventuale ballottaggio, dovendo scegliere chi sosterebbe?
Non so. Non voglio pensarci. Preferiscono sperare, con il sostegno dei cittadini che credono nella bontà del mio progetto, d’essere tra i due candidati tra cui dovranno scegliere gli altri.
Tanto si parla della gestione del servizio idrico – integrato da parte della Gori Spa. Cresce il numero dei cittadini scontenti, anzi imbestialiti per una maggiorazione dei costi del servizio. Qual è il suo pensiero?
Nel primo libro della Genesi c’è scritto che l’acqua è un dono di Dio. Si dovrebbe, quindi, comprendere facilmente come, essendo tale, non possa essere di proprietà di nessuno. Un tempo, indubbiamente può gestire l’acqua, ma non è giusto che si maggiorino i costi o non si garantiscano le fasce sociali. A mio avviso, il servizio idrico – integrato dovrebbe, comunque, essere gestito dal Comune, che dovrebbe dotarsi di un ufficio ad hoc.
Sappiamo che le è caro il tema della chiusura del centro storico. La questione è stata affrontata dalla giunta di cui lei faceva parte. Era stata varata una delibera, che è stata, però, motivo di dissensi e di discussioni. Sono state, insomma, rilevate delle difficoltà, tanto che, tuttora, il centro storico non è isola pedonale. Mah, se lei fosse eletto sindaco?
Semplice. Mi attiverei per rendere isola pedonale il centro storico, ma anche Corso Umberto I. Lo dico senza timore di perdere voti. Credo di aver perso voti ai tempi della famigerata delibera a cui lei ha fatto riferimento. Non vedo per quale motivo in tutti i Comuni della zona è possibile creare aree pedonali, nella nostra città no. Nel centro storico, che andrebbe peraltro organicamente riqualificato e rilanciato, non esistono negozi che obblighino il cittadino ad entrare con l’auto nell’attività. Devo aggiungere che molte sono le reticenze dei commerciali, ai quali chiederei, tuttavia, di consentire all’amministrazione di procedere ad un cambiamento e poi di criticare. Sinceramente, in questo modo si procedere sulle illazioni e non suoi fatti.
Un’altra nota dolente per l’amministrazione uscente è stata la proposta di realizzazione di un sito di compostaggio sul territorio cittadino. Siamo di fronte ad un altro argomento foriero di discussioni e di contrasti, che hanno spinto, tra l’altro, tutte le forze in campo ad ignoralo nella stesura dei loro programmi elettorali. Sull’argomento, ci piacerebbe conoscere il suo pensiero?
Marigliano ha un tale tasso di inquinamento che non ritengo opportuno che si parli della realizzazione di siti di trattamento dei rifiuti. Non è possibile che lo sviluppo della città, l’affermazione di migliori standard di vita debba essere necessariamente definita connessa all’immondizia e all’edilizia. Non a caso, il nostro programma punta sulla valorizzazione della cultura. Anche intorno ai poli universitari, archeologici, artistici si creano occasioni di sviluppo e di occupazione.
Creando legalmente posti di lavoro e rilanciando l’economia, puntando sulla creazione e/o sulla valorizzazione dei poli universitari, dei musei, dei poli archeologici e artistici si favorisce un sistema che danneggia, però, chi fonda le campagne elettorali sull’utilizzo del voto di scambio….
Non conosco la pratica del voto di scambio. Non mi appartiene. A me e ai miei sostenitori non credo che il tutto crei dei problemi. Sicuramente, crea dei problemi ad altri. Penso, però, che si debba smettere di proteggere chi ha privilegi, ledendo i diritti del cittadino comune. Per questo motivo, per favorire un maggiore rispetto dei diritti abbiamo voluto partecipare attivamente alle elezioni, esponendoci. Il voto di scambio lede la dignità, la libertà, l’intelligenza di ciascun cittadino.
A conclusione dell’intervista, il candidato sindaco Giuseppe Sodano ha chiesto di fare un passaggio sull’episodio che maggiormente gli ha suscitato perplessità risalente ai tempi in cui era assessore.
Ho cominciato a rendermi conto d’essere un pesce fuor d’acqua nell’ultima amministrazione quando si è parlato di una maxi lottizzazione in Via Dante. Mi riferisco a tutte quelle abitazioni, palazzine e villette a schiera, che sono in fase di realizzazione. La società costruttrice si rivolse al Tribunale Amministrativo, che suggerì una transazione con il Comune, che non si era costituito in giudizio. Ebbene, non condividevo l’ipotesi di accettare la transazione. Lo dissi. Fu convocata la Giunta Municipale. Non fui invitato. Fu votata una delibera. Rispetto a quell’atto, né maggioranza né opposizione ritennero importante portare l’argomento in Consiglio Comunale.
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