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Cronaca Loredana Monda 08 luglio 2009 15:51 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Controlli all’ospedale “Santa Maria della Pietà”: denunciati un medico ed un infermiere. I carabinieri del Nucleo Investigativo agli ordini del Maggiore di Castello di Cisterna sono intervenuti nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto d’illeciti in materia di salute pubblica coordinato dal Gruppo di Castello di Cisterna del Tenente - Colonnello Antonio Jannece.
Con loro anche gli uomini del Nas di Napoli. Nella giornata del 7 luglio, il nosocomio è stato, quindi, passato al setaccio. A conclusione degli accertamenti, i militari dell’Arma hanno deferito alla magistratura un medico (responsabile di uno dei reparti della struttura) poiché responsabile di tentata somministrazione di medicinali guasti e/o imperfetti (con una consequenziale violazione degli articoli 56 e 443 del Codice Penale) e un infermiere professionale del reparto O.R.L, responsabile di esercizio abusivo della professione di infermiere a causa di una mancata iscrizione all’albo professionale IPASVI (con violazione dell’articolo 348 del Codice Penale).
Nel corso dell’ispezione, sono emerse, nei reparti U.O.C. di Cardiologia U.T.I.C. e nel laboratorio di Anatomia Patologica, carenze in materia di igiene e di sicurezza sui posti di lavoro (con riferimento alla presenza di macchie di umidità nel soffitto, di crepe alle pareti, di punti luce privi di protezione da contatti accidentali), e vere e proprie violazioni alle norme in materia di igiene e di sicurezza sui posti di lavoro (con riferimento a lesioni strutturali, condizioni igienico sanitarie carenti), nonché violazioni amministrative ai sensi della Delibera della Giunta Regionale della Campania n. 7301/2001 (con riferimento alla mancanza dei requisiti minimi obbligatori, ad esempio l’assenza di spogliatoi).
Ma il servizio di contrasto ai reati contro la salute pubblica, non si è fermato con gli accertamenti all’ospedale di Nola. Altri controlli sono stati esperiti presso due depositi di Palma Campania, appartenenti ad una società del settore della commercializzazione di pasta fresca e secca, con sede legale a San Vitaliano, il cui amministratore unico è un trentaquattrenne, genero di Pasquale Russo (con il fratello Salvatore a capo dell’omonima organizzazione nolana, già latitante e inserito nell’elenco dei 30 ricercati più pericolosi d’Italia).
I due magazzini sono stati sequestrati, insieme a trentaduemila confezioni di pasta, il tutto per l’assenza d’autorizzazione sanitaria. Sono state, inoltre, elevate sanzioni amministrative, per complessivi 5.500 euro, per assenza delle procedure di autocontrollo HCCP e degli attestati di formazione per alimentaristi dei dipendenti. Il valore del sequestro (depositi e pasta) ammonta a complessivi 650mila circa.
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