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Cronaca Loredana Monda 04 novembre 2009 13:01 Circa 7 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Servizio idrico integrato: proteste del Comitato per l'acqua pubblica. Si è tenuta nella serata del 3 novembre una seduta monotematica, convocata dal presidente Michele Cerciello, su spinta del Comitato per l’acqua pubblica e delle forze di opposizione di centrosinistra. L’amministrazione di centrodestra, guidata dal sindaco Antonio Sodano, non si è sottratta al confronto con la cittadinanza, su uno dei temi più scottanti dell’attualità politica cittadina, anche se è pervenuta, poi, ad una deliberazione che ha infuoco gli animi. Sul tavolo della discussione, naturalmente, la gestione, per l’appunto del servizio idrico integrato, della Gori Spa, braccio operativo dell’Ambito Territoriale Ottimale Agro Nocerino Sarnese, criticata e ritenuta, non solo dai cittadini ma anche da più esponenti politici, inefficiente, fallimentare.
I lavori si sono aperti con una cronistoria dei fatti da parte dello stesso presidente del Consiglio Comunale, Michele Cerciello, che partendo dall’approvazione a livello nazionale della cosiddetta Legge Galli e passando per le deliberazioni della Regione Campania, è arrivato alle scelte effettuate sul territorio cittadino dal 2005 in poi, senza negare l’esistenza di atti e di deliberazioni dell’assise uscente che mettevano in discussione proprio l’operato della Gori Spa e confermando che i documenti non era mai stati fatti pervenire né alla società né all‘Ato3, fino all’insediamento dell’amministrazione in carica e proprio con un suo personale intervento. A questo punto, non solo attraverso il coordinatore ma anche di altri componenti del Comitato, sono stati focalizzati alcuni punti fissati in un documento acquisito agli atti.
E’ emerso che la parte privata della Gori Spa non ha partecipato a gare ad evidenza pubblica per l’affidamento della gestione del servizio, ma è stata introdotta da una trattativa privata. Ad ammettere il dato è stato il nuovo presidente dell’Ato3, Mario Sorrentino, che sostanzialmente, seppur con qualche sfumatura in più, si è limitato a fornire all’utenza indicazioni di natura normativa sui processi che hanno portato nel tempo alla creazioni degli Ambiti Territoriali Ottimali e alle procedure che hanno interessato anche Marigliano. Più volte il Comitato, contestando gli interventi dei consiglieri comunali o nel rispondere alle loro sollecitazioni argomentative, ha rimarcato l’esistenza di un contegno di protervia da parte della Gori, nonostante l’esistenza di deliberazioni della vecchia amministrazione che di fatto ne avevano messo in luce l’inefficienza. Il Comitato più volte ha affermato che i cittadini sono destinatari di bollette esose (che hanno sfiorato anche i 4mila euro) a fronte di un servizio che non esiste.
Più volte il Comitato ha ribadito che, a prescindere dai precedenti normativi scaturiti dall’emanazione di varie sentenze sfavorevoli alla società in più zone d’Italia, esiste un principio sulla scorta del quale laddove vengano riscontate inottemperanze a clausole contrattuali, come in questo caso, i contratti possono essere risolti. Più volte il Comitato ha precisato che il cittadino chiede di mantenere in vita un rapporto con il Comune affinchè l’Ente possa esercitare un controllo diretto sulla gestione del servizio. Più volte il Comitato, ha affermato che i cittadini non possono essere tacciati di morosità, se hanno pagato il dovuto, sulla scorta degli unici contratti veramente esistenti e mai risolti, quelli con il Comune. “Non abbiamo mai detto ai nostri utenti - ha precisato Sebastiano Monda - non dovete pagare. I cittadini vogliono pagare, ma il giusto. Non accettano di pagare per consumi presunti anche in presenza di contatori installati dalla stessa Gori.
Non accettano di pagare un servizio inesistente”. A contestare il sindaco Antonio Sodano, riproponendo alcune sue dichiarazioni rilasciate in campagna elettorale ai giornali, è stato dai banchi dell’opposizione Celestino Beneduce di Sinistra e Libertà. Ha evidenziato che il sindaco, già prima della sua elezione, era a conoscenza delle inadempienze della Gori, avendo fatto riferimento a reti idriche e fognarie non realizzate, così come a contatori che manifestavano un funzionamento anomalo nella rilevazione dei consumi. Celestino Beneduce ha affermato che la situazione non era sconosciuta neanche al Presidente del Consiglio già prima degli ultimi incontri e della richiesta di convocazione di una seduta monotematica, se era stato proprio lui a rendersi conto che le deliberazioni erano state tenute in giacenza al Comune, anche dai funzionari premiati dall’amministrazione in carica con la nuova pianta organica.
A sottolineare più volte, in maniera energica, con atti la mano, l’esistenza di inadempienze da parte della Gori è stato il consigliere di minoranza Vincenzo Esposito del Pd (l’unico a votare contro il documento poi varato), che ha ammesso che con la precedente amministrazione si era egli stesso espresso favorevole al cambio di gestione, ritenendo che il Comune non avesse i mezzi per affrontare gli ingenti investimenti necessari per la realizzazione di reti idriche moderne ed efficienti sul territorio cittadino, ma che si era dovuto ricredere già sul finire della precedente esperienza amministrative, perché niente di quanto concordato era stato fatto. Emblematicamente Vincenzo Esposito ha affermato: “Prima, se si rilevava una perdita d’acqua, il fontaniere del Comune, provvedeva in un paio di giorni con l’applicazione di una fascetta. Oggi, le perdite restano per più di venti giorni.
E più di applicare fascette, la società non ha fatto su questo territorio”. All’ex sindaco Michele Nappi, seppur dopo qualche divagazione e qualche nota pungente, va il merito di aver detto con chiarezza che, nella seduta, il consiglio era chiamato, senza mezzi termini, ad esprimersi o a favore di un prosieguo di gestione con la Gori oppure alla risoluzione del contratto, prendendo in considerazione altri soluzioni. Michele Nappi, a tal proposito, suggeriva di vagliare l’ipotesi di costituzione di una municipalizzata. Dai banchi della maggioranza non sono mancati interventi dai quali è emersa una volontà di collaborazione con il Comitato per l’acqua pubblica e con i cittadini, ma accompagnata da perplessità sulle strade da intraprendere. Qualcuno come Sebastiano Guerriero si è soffermato sui tempi burocratici non brevi dettati da una valutazione attenta della questione, mentre Alfredo Vacca ha espresso preoccupazione sulla mole degli investimenti e sulle eventuali difficoltà di reperimento dei fondi per una gestione diversa del servizio. Il sindaco, Antonio Sodano, ha ribadito di avere come interlocutore l’Ato3, prima della Gori.
Ha precisato di avere il dovere di confrontarsi e di dialogare innanzitutto con l’Ambito, prima di decidere. Non sono mancati interventi da una parte e dall’altra che hanno espresso una posizione politica non del tutto delineata e chiara. Non sono mancati interventi autocelebrativi. Comprensibilmente, orgogliosamente, Celestino Beneduce, ad esempio, ha ricordato agli uomini di scarsa memoria che ai tempi dell’amministrazione Esposito Corcione, rispetto al cambio di gestione del servizio idrico integrato a favore della Gori Spa, prima dai banchi della maggioranza poi dell’opposizione, gli allora consiglieri dello Sdi (Carpino, Terracciano Sr e lui) avevano sempre manifestato delle perplessità votando concordemente alle istanze dei cittadini, senza smentirsi ora. Celestino Beneduce ha anche fatto notare alla maggioranza, che a ben guardare tutto quello che è accaduto a livello nazionale, certamente la loro componente può più facilmente propendere verso una gestione pubblica del servizio, rispetto ad un centrodestra con le mani legate da un Decreto Caldoro.
Dicevamo, dopo un susseguirsi d’interventi dalla maggioranza e dalla minoranza, più o meno coerenti, o chiari, dopo una serie di rinfacci politici reciproci, i lavori del Consiglio Comunale sono stati sospesi per un’ora circa, a partire dalle 22 e 30. Con la ripresa dei lavori, è arrivata l’approvazione di un nuovo accordo con la Gori, accolto male dai cittadini, che protestando hanno abbandonato l’aula. Più volte durante la seduta, così come nel finire, a mezzanotte, i cittadini hanno, infatti, urlato: “Ma non avete capito? Non vogliamo trattare con la Gori. Non la vogliamo sul nostro territorio”.
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