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Cronaca Loredana Monda 26 gennaio 2010 23:50 Circa 6 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - “Il Piano Casa della Regione Campania: un aiuto per la soluzione del problema sottotetti". E’ il tema del convegno, organizzato dal Partito Democratico per spiegare i punti di forza del nuovo strumento per l’edilizia. L’incontro, oltre a consentire di spiegare i punti salienti del “Piano Casa”, ha concesso l’opportunità di fornirne le ragioni politiche, perché si fonda su una nuova concezione dell’urbanistica e dell’edilizia, al servizio dai cittadini, lontane dalla speculazione, attente alla qualità più che alla quantità delle costruzioni.
Ad aprire i lavori è stato l’avvocato Franco Annunziata nelle insolite vesti di moderatore, che ha voluto sottolineare come nel Pd sia stata operata la scelta di un’azione da protagonisti, da soggetti che vivono in prima persona i problemi della città. Al sindaco Antonio Sodano è affidato il compito di fare gli onori di casa. Il primo cittadino, pur ringraziando il Pd, da esponente del Popolo delle Libertà, non si è perso l’occasione di spostare l’attenzione sulle politiche del governo centrale di centrodestra che, a suo dire, ha agevolato l’azione del centrosinistra in una Regione Campania comunque non celere.
Il sindaco ha, tuttavia, garantito la massima collaborazione della sua amministrazione affinché il nuovo strumento possa essere utilizzato. Ha anticipato alcuni tempi della redazione del Puc: ha esplicitato, infatti, l’intenzione di dare risposte immediate e funzionali nell’arco di un anno e mezzo. Ha annunciato che in Consiglio Comunale saranno, inoltre, riproposti i vincoli urbanistici e altre norme per dare maggiore chiarezza nel settore. Per Antonio Sodano, in una maniera o nell’altra, è il caso di salvare i sottotetti già realizzati. Prima di lasciare la parola all’Assessore Regionale Gabriella Cundari (delega all’urbanistica), l’avvocato Franco Annunziata ha rimarcato che certamente la legge garantisce ai Comuni un ruolo importante, ma è altrettanto importante che in materia urbanistica siano operate scelte il più possibile condivise.
L’Assessore Regionale Gabriella Cundari chiarisce che buona parte dei Comuni campani non è dotata di Piano Regolatore. I Comuni che sono dotati di strumento urbanistico ne hanno di troppo obsoleti, incapaci di compensare alle esigenze di un territorio che cambia. L’Assessore non è stupito dal fatto che molti sindaci non abbiano operato. Con la regola si chiarisce quello che si può fare e quello che non si può fare. Non esistono, insomma, scappatoie, che consentono di agire nell‘ambiguità. L’azione della Regione Campania è stata finalizzata, a suo dire, a fornire delle regole senza attendere che le regole fossero calate dall’altro. L’Assessore condivide, quindi, anche l’ampio margine di autonomia che è riservato ai Comuni. Gabriella Cundari parla, durante il suo intervento, delle risorse ridotte a disposizione, precisando, però, che la Regione Campania ha potuto contare su aiuti consistenti da parte dell’Unione Europa. si tratta di aiuti che - a suo dire - non saranno mai più tanto lauti.
A questo punto, chiarisce che in Regione Campania si è cominciato a pensare al Piano Casa molto tempo prima che si muovesse il Governo Nazionale. Accanto alla pianificazione, si pone uno studio, affidato ad un istituto specializzato, sulle mutazione dei dati anagrafici di ogni Comune per fare il confronto e per capire di che tipo di risposta necessiti ogni territorio. In ordine alla realizzazione di immobili, non si possono “sparare” enormi cifre per l’Assessore Cundari, che ritiene che sia importante cominciare e verificare strada facendo che tipo di esigenze emergono. Prima dell’ultimo periodo, come spiega, è stato impossibile agire perché tutti i fondi non utilizzati erano stati tolti all’urbanistica per sanare un buco nella sanità. Ma l’intenzione c’era: dopo l’approvazione della Giunta, attraverso la mediazione è arrivata anche quella in Consiglio. E l’Assessore Cundari spiega che sono state messe delle quote di urbanistica in un legge di edilizia.
L’unico fermo dall’avvio delle attività di approvazione c’ è stato in concomitanza con il terremoto dell’Abruzzo. Il Consiglio ha impiegato un po’ di tempo perché si trattava di una legge appetibile e si cercava, quindi, di allargare i parametri in tutti i sensi. Sono stati considerati e inglobati solo gli emendamenti che non collidevano tra loro. Undici gli articoli, quindi per una piccola legge ma dai grandi contenuti. La Regione ha scritto, tra l’altro, a tutti i sindaci per ribadire le competenze dei Comuni. Per i sottotetti è stato chiesto e ottenuto un prolungamento di una vecchia proroga regionale per la sanatoria. Le regole volutamente non sono tutte dettate in maniera precisa, per consentire un migliore adattamento degli strumenti urbanistici alle varie realtà territoriali. Non tutti i Comuni sono, infatti, uguali ed hanno le stesse esigenze, ma tutti i territori devo agire secondo norma.
Il Consigliere Regionale Sebastiano Sorrentino ha rimarcato che se ci vuole tempo in un Consiglio Comunale per approvare uno strumento urbanistico è facile capire come possa essere altrettanto complicato muoversi in Consiglio Regionale, composto da sessanta persone di colore politico e di provenienza territoriale diversa. Ma l’approvazione del “Piano Casa” è l’emblema di una forte e precisa volontà politica. L’Assessore Oberdan Forlenza ha preferito aggiungere solo poche cose. Il suo intervento, molto lontano dal tecnicismo, è stato, però ancor più politico e critico di quello del suo collega Cundari. Il componente della Giunta Bassolino ha, innanzitutto, affermato di aver notato, dall’approvazione del Piano Casa ad oggi (periodo caratterizzato da una pluralità di incontri pubblici a tema), che quando si parla del nuovo strumento c’è una forte partecipazione di tecnici e di cittadini: questo conferma che si tratta di una legge necessaria.
L’Assessore ha voluto precisare che, Come Giunta e nonostante i ritardi del Consiglio, la Campania è stata la prima Regione a dare attuazione al Piano Casa, anche se si è attardata poi in Consiglio. La Campania poteva chiudere la partita, a suo dire, con il semplice accordo siglato, il primo aprile scorso, dalle Regioni e dal Governo. Ha preferito, però, andare oltre: visto il terremoto in Abruzzo, dopo una attenta riflessione sulle ragioni dei crolli, si è voluto usare la legge per puntare sulla qualità del costruito a tutela dell’incolumità dei cittadini. Il Piano favorisce l’edilizia sociale evitando anche situazioni di disparità dei cittadini.
Laddove si considerano le aree agricole tiene conto delle mutazioni che ha avuto la campagna nel tempo. Reca l’inserimento di una norma di impatto criminale per un migliore controllo sulle aziende che partecipano alle gare. Al suo interno, si trova, inoltre, anche una sorta di patente a punti: sono aiutate le aziende che non hanno avuto multe, contestazioni per violazioni di norme sulla sicurezza suoi luoghi di lavoro o dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Per l’Assessore essere di sinistra significa, infatti, parlare a tutti i cittadini e lavoratori della Campania.
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