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Cronaca Caterina Stellato 29 gennaio 2007 00:17 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Federica non ce l'ha fatta . Venerdì la sedicenne calabrese era entrata in sala
operatoria per una banalissima operazione d'appendicite, ma a causa di un calo di tensione si è
verificato un black-out dell'apparecchio anestetizzante che le permetteva di respirare.
Sono seguiti poi circa 12 minuti di silenzio, di mancanza di ossigeno al cervello che le
hanno procurato il coma, minuti nei quali l'anestesista attua la respirazione manuale , minuti
che restano tuttora oscuri e quindi da chiarire tramite l'inchiesta aperta dalla Procura della
Repubblica di Vibo Valentia.
Infatti ,nella normalità dei casi, tutte le
macchine devono essere collegate ad un gruppo elettrogeno di continuità compresa quella suddetta
che invece era inserita in una semplice presa di corrente. Purtroppo la situazione celebrale era
comunque inevitabilmente compromessa eppure pregavano tutti che potesse vincere la sua
battaglia, lo speravano i familiari e i compagni di classe e invece alla speranza si è unita
prima la rabbia, poi il dolore e infine il lutto.
I genitori nella loro
disperazione hanno trovano la forza di esaudire l'ultimo desiderio della loro figlia:donare i
suoi organi, ma purtroppo la volontà di Federica sarà esaudita solo per metà con l'espianto
delle cornee per la necessità della procura di ottenere un'autopsia eseguita nel modo canonico.
I funerali cui hanno partecipato in centinaia si sono svolti tra una miriade di palloncini rosa
e bianchi , striscioni commoventi e compagne di corso vestite in tutù per onorare la sua
passione per la danza che le era valsa un provino alla Scala di Milano.
I sogni di
un adolescente, i progetti di una ragazzina che sapeva volteggiare leggera, che immaginava
di diventare giornalista si sono infranti e non possiamo attribuire la colpa al destino o
rifugiarci nell'idea di una tragica fatalità perché questa morte poteva essere evitata. Per
questo motivo le lacrime si accompagnano inevitabilmente all'indignazione in una ricerca della
verità che non potrà non portare all'ennesima constatazione dell'incompetenza o negligenza delle
strutture sanitarie italiane.
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