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Cronaca Antonio Toscano 20 gennaio 2007 00:23 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
In seguito all'articolo pubblicato l'altro giorno,dal presidente prov. Azione
Giovani,circa l'attualissimo argomento dei Pacs; credo vada fatta un po' di
chiarezza sull'argomento.
Innanzitutto : Cosa sono i Pacs ??
Giusta domanda, d'altra parte è bene sapere di cosa si sta parlando. Cito
da Wikipedia: "Si definiscono unioni civili (o Pacs, che sta per Patti Civili di
Solidarietà ) tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli
affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico
del matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli
ordinamenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto
uno status giuridico."
In pratica, contrarre un'unione civile comporta per entrambi i contraenti:
regolazione del regime patrimoniale e degli acquisti fatti in comune, diritti e
doveri di mutua assistenza morale e materiale, riconoscimento dello status di
eredi legittimi, diritto di soggiorno al partner straniero, pensione di
reversibilità , estensione al partner dell'assistenza sanitaria, diritto di visita
in ospedale e in carcere, diritto di successione nel contratto di affitto,
facoltà di prendere decisioni in caso di malattia del partner.
I PACS inoltre non rappresentano assolutamente il primo passo verso i
matrimoni gay, soltanto in 5 dei 32 paesi che sono muniti di una legislazione
sulle unioni civili,la legge permette matrimoni fra cittadini omosessuali. Nella
legislazione sulle unioni civili o pacs non c'è nulla che riporti o equipari
sullo stesso piano il MATRIMONIO alle UNIONI CIVILI.
I PACS non sono anticostituzionali; l'art 29 della Costituzione
repubblicana dice: "Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica
dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare".
Non esiste nessun conflitto con la Costituzione di una legge sulle unioni civili.
Semmai, è urgente adeguare la legislazione italiana a quella comunitaria, che
afferma fin dal 1994 la parità dei diritti tra cittadini omosessuali ed
eterosessuali.
Ma la cosa che mi sta più a cuore sottolineare è che, si tende ad
associare chi è favorevole ai Pacs, a qualcuno che vuole sradicare la
famiglia tradizionale .Non c'è cosa più falsa di questa. Sostenere che i Pacs
minino la famiglia tradizionale vuol dire equiparare la tanto evocata famiglia
tradizionale ad un sodalizio contrattuale tra due o più persone conviventi, sia
esso stipulato in Chiesa o in comune. Quello che rende più persone una famiglia
(nel senso più alto del termine, quello che tutti dovremmo avere interesse a
tutelare) è un contratto, un'unione certificata, un insieme di norme e codici,
oppure un insieme di valori, legami e affetti (l'amore reciproco, il rispetto, la
condivisione dei beni materiali così come delle emozioni e dei sentimenti)?
Vogliamo sostenere che questi valori sono presenti solo e soltanto nelle unioni
suggellate da un matrimonio? Liberi di farlo, ma attenti a non peccare di miopia.
E non vedere, ad esempio, tutte quelle famiglie che vivono serenamente in gioia,
armonia e stabilità senza essere legate dal matrimonio: famiglie che oggi lo
Stato non tutela come dovrebbe. Oppure, tutte le famiglie "tradizionali" nelle
quali hanno luogo le peggiori violenze. Giusto per fare un esempio: oltre il 90%
delle violenze sessuali avviene tra le mura domestiche. Siamo sicuri che il metro
di riferimento per stabilire se siamo o no davanti ad una buona famiglia sia la
contrazione di un matrimonio al posto di un'unione civile? Siamo seri !!
Per concludere,Alessandro Sansoni nel suo articolo descriveva
l'omosessualità " una pratica vecchia come il mondo". Per carità , ognuno è libero
di esprimere il proprio pensiero, di scriverlo e di vederlo pubblicato.Io non mi
trovo d'accordo e credo che l'omosessualità sia ben altro che una pratica. E se
si considera quest'ultima tale , è difficile che si arrivi a comprendere il reale
significato dei PACS.
Antonio Toscano
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