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Cronaca Andrea Amato 12 febbraio 2009 23:47 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Si rimane sempre incantati nell’ammirare la mole del “nostro” castello, quando passando lungo via Roma e puntando lo sguardo in fondo alla strada lo scorgiamo lì maestoso e imponente. Dico “nostro” perché, anche se da tanti anni di proprietà delle Figlie della Carità, quel palazzo è anche di noi mariglianesi, è un pezzo importante della nostra storia e rappresenta un vanto per tutti noi.
Quanta vita l’ha animato, di quanti cambiamenti è stato protagonista: costruito forse nel 1100 come “castrum”, ha subito nei secoli trasformazioni tali che ne hanno stravolto l’originaria architettura. Nato, infatti, come presidio militare divenne poi dimora gentilizia a partire dal 1600 allorquando la famiglia Mastrilli, in seguito all’acquisto del feudo, provvedette a modificarne la struttura, trasformandolo in un elegante palazzo nobiliare.
Tracce della primitiva struttura, anche in seguito alle imponenti modifiche del XVIII secolo, rimasero ed ancora oggi sono osservabili: il fossato, le torri di sud-est e sud-ovest, staccate dal corpo dell’edificio ed erette come bastioni, la poderosa parte inferiore su cui si erge l’edificio sono tutti elementi del primordiale “castro”militare. I proprietari che si sono succeduti nel tempo, sono stati vari. Ma, come già detto prima, gli ultimi nobili che comprarono Marigliano e il suo castello furono i Mastrilli.
Nei primi decenni del 1600 il duca Giulio Mastrilli comprò il feudo per 136,800 ducati dal barone Cesare Zattera. E un Giulio Mastrilli fu il primo duca e un Giulio Mastrilli ne fu l’ultimo. Il palazzo fu venduto dagli eredi di quest’ultimo. Il duca Giulio Mastrilli era già morto vent’anni prima l’alienazione del castello, nel 1915. Eredi di Giulio Mastrilli furono la consorte donna Vittoria Doria, la figlia Maria e gli eredi della seconda figlia Giulia; in seguito ad accordo, unica proprietaria del castello fu designata donna Vittoria.
Alla morte della duchessa Vittoria, ultima castellana del palazzo ducale, avvenuta il 20 gennaio 1927, ne entrarono in possesso gli eredi, i quali , dopo una tormentata lite giudiziaria sulla divisione dei cespiti ereditari presso la prima sezione del Tribunale di Napoli, terminata l’11 luglio 1928, decisero, con atto notarile del 22 dicembre 1932, di vendere definitivamente il castello; col ricavato avrebbero pagato i diritti di successione sugli altri beni ereditati. Così, il 27 marzo 1935 il castello fu acquistato dalla Provincia napoletana della Congregazione delle Figlie della Carità di san Vincenzo de’ Paoli.
Stipularono il rogito, per le suore, suor Vincenza Ventura e suor Giulia Musitano Guerrera. L’Ordine decise di acquistare il Palazzo dietro sprono della stessa suor Giulia Musitano Guerrera, superiora provinciale, la quale aveva avuto una felice intuizione: fare di quel grosso edificio un ospitale ricovero per le anziane consorelle che lì avrebbero potuto trascorrere gli ultimi anni della loro esistenza.
Da allora in poi il palazzo da luogo d’arme, dimora di aristocratici si trasformò in casa d’accoglienza per suore, il cui numero medio, dal ’35 ai primi anni ’80, era compreso tra le ottanta e le centoventi presenze. Prossimamente, proprio in occasione del settantaquattresimo anniversario dell’acquisto del castello da parte delle religiose, si terrà il premio letterario “ Isabella Mastrilli”. Prenderà parte all’iniziativa il duca Battista Valiante di Avena, ultimo erede vivente dei Mastrilli di Marigliano.
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