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Cronaca Vincenzo Serpico 11 aprile 2009 00:48 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Gli spazi di queste pagine sono occupati, per comunicare e divulgare l'impegno sociale di
tante associazioni, a favore delle fascie più deboli dei cittadini. In
questi giorni il disagio la sofferenza, la povertà delle popolazioni
abruzzesi a causa del sisma che ha colto "la mia città", è la vera e
propria emergenza a cui tutti dobbiamo dare un concreto contributo.
Su questa linea espongo la mia idea che va oltre l'immediatezza e guarda
ad un respiro più lungo e più vasto. Per aiutare "la mia terra" si
potrebbe pensare in questi giorni ed in futuro di finalizzare
l'acquisto di prodotti, alimentari e non, a quelle aziende esistenti
nella regione abruzzese.
Una regione all'avanguardia per la produzione
di prodotti tipici, che possono rendere ricche e gradevole la nostra
tavola. Come dimenticare i famosi "spaghetti alla chitarra" oppure il
vino bianco Montepulciano o anche i prodotti caseari come il
caciocavalllo della Maiella, la ricotta della pastorizia locale ed il
formaggio pecorino degli appennini abruzzesi; cosi come i merletti "al
tombolo" ed i confetti di Sulmona e di altre località del Parco
Nazionale, che possono rendere lieti alcuni momenti della nostra
esistenza.
Guardare all'etichetta di provenienza e comprare Abruzzo,
significa aiutare l'economia di un intero territorio, un'aiuto
indiretto che tende a salvaguardare l'occupazione di tanti più
"sfortunati" di noi. Un idea che, spero, trovi accoglienza negli
attenti lettori, che va oltre la pura assistenza, di cui quelle
popolazioni hanno ancora bisogno.
Una promozione dei prodotti che ricordano una terra fiorente, che speriamo al più presto possa
ritornare ad essere ambiente di turismo, di artigianato, di commercio,
e di attività produttive, segno che l'Aquila e dintorni sono tornati a
vivere
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