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Cronaca Vincenzo Serpico 03 maggio 2010 23:47 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
L’opinione pubblica viene “ stranamente “ scossa, quando la Chiesa, attraverso i suoi documenti, esplicita determinate e precise posizioni in campo sociale. Essa fa, come qualche osservatore e giornalista ha dichiarato, “ politica nel senso più alto del termine “.
Così è accaduto recentemente, allorquando il Clero ha prodotto “ Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno “.
Nell’epoca in cui in Italia si discute di federalismo, di equità fra nord e sud, di promozione delle zone più depresse del territorio, ecco “ un’opinione “ forte e rappresentativa di “ tutto il popolo di Dio “, nel quale si riconosce anche il Movimento Apostolico Ciechi.
“ Il cancro delle mafie, l’inadeguatezza delle classi dirigenti, il dissesto ambientale, la disoccupazione, la povertà delle famiglie “, rappresentano una pronta pronuncia, uno squarcio, una affermazione cardine, che evidenzia reali problematiche e difficoltà che gettano luce su un certo modo e individuare la criticità e di immaginarne la soluzione, o meglio, di dare indirizzo a tale processo di mutamento.
Bisogna uscire dall’idea che il Meridione resti nel tempo una congenita sacca di depressione ed entrare, invece, nella consapevolezza che una responsabile solidarietà ed una cristiana condivisione di tutta la nazione possano assurgere a ruolo di volano per un tangibile rinnovamento nel tessuto sociale del sud.
“ Ci rendiamo conto di trovarci in una congiuntura di radicali e incalzanti mutamenti. Molti di essi non saranno positivi per il Mezzogiorno, se esso non reagirà adeguatamente e non li trasformerà in opportunità. Potrebbero, infatti, acuirsi antiche debolezze e approfondirsi limiti radicati, che rischiano di isolare il Mezzogiorno tagliandolo fuori dai processi di sviluppo “.
Questo ultimo stralcio del documento segnala al Paese il fatto che, la Campania, la Basilicata, la Calabria, la Puglia, la Sicilia, non sono “ semplicemente e superficialmente “ i simboli della scarsa moralità, della delinquenza, del becero assistenzialismo, della zavorra del nord ricco, lavoratore, industrializzato, ma deve riprendere i connotati e artefice di uno sviluppo omogeneo, capace di dare evoluzione a tutta la nazione.
“ La condivisione è il valore su cui, prioritariamente, vogliamo puntare. E’ un valore che ci è singolarmente congeniale; infatti trova origine e compimento nell’Eucarestia che, come discepoli del Signore, non possiamo disattendere nella sua esemplarità “, questo sia un obbligo morale, un imperativo categorico da realizzare al più presto.
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