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Cronaca Redazione 25 luglio 2005 00:10 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Questa estate un nuovo sport va di moda tra i giovani mariglianesi: sfrecciare con bici, motorette o motociclette sui marciapiedi della città evitando, se possibile, i pedoni.
Questo nuovo, entusiasmante sport è praticato soprattutto nelle vicinanze della sede del Napoli Club Marigliano, ma sta dilagando in tutta la città . La moda ha preso piede da quando l'Amministrazione ha adeguato a norma tutti i passi e i marciapiedi, rendendoli agibili anche alle persone in situazione di handicap. A Marigliano, però, si sa si equivoca spesso, così, soprattutto i giovani, hanno pensato che quella modifica fosse stata fatta per agevolare la salita e la discesa di moto e bici; e allora i pedoni sono stati costretti a imparare il ballo del “Qua Qua” per evitarli. Però, se fate una passeggiata nel tardo pomeriggio, noterete sui marciapiedi anche anziani e addirittura giovani genitori in bici, che portano a spasso nel classico seggiolino i figlioletti felici, e impunemente, come se fosse la cosa più normale del mondo. Peccato che il signor Serpe Vincenzo, amministratore del "Palazzo Corso Umberto I° 312", non abbia mai amato questo particolare sport e abbia richiesto, e avuto, l'autorizzazione a porre dei paletti davanti all'ingresso dello stabile a protezione dell'incolumità dei residenti, che, pare, più di una volta abbiano rischiato di essere investiti da questi goliardici, esuberanti, gioiosi e giovani sportivi. Sembra, inoltre, che altri amministratori di condomìni abbiano richiesto l'autorizzazione a porre paletti per l'incolumità dei propri inquilini.
Mentre commentavamo con gli amici sulle "piazzette" la notizia e paventando quello che poteva divenire la città , tra paletti e gincane di "moto-bi-ciclisti", quello più sveglio di noi, quello con l'occhio più vivo e intelligente ha avuto un sussulto, è stato un attimo: aveva trovato la soluzione che come per incanto avrebbe fatto scomparire paletti e malcontento. Una soluzione geniale quanto semplice, tanto che ancora oggi gli chiediamo: "Ma comme he fatto?" Tutti insieme, adesso però, ci pregiamo di suggerirlo, in modo ossequioso e con infinito rispetto, al Comandane della polizia municipale: due vigili urbani che sequestrino moto e bici, un giorno sì e uno no, per tre settimane, mattina e sera.
Un gruppo di cittadini esasperato
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