Cronaca
Redazione
15 ottobre 2005 07:20
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DIO RICICLA, IL DIAVOLO BRUCIA
Circa il termodistruttore previsto ad Acerra, avevo avuto già modo di affermare su periodici locali e provinciali che: "i filtri (qualora usati) servono per abbattere, non per eliminare la diossina…Poi bisogna vedere chi controlla e cosa si termodistrugge! Sarebbe il più grande ed unico termodistruttore d'Italia a totale "gestione privata". La legge di mercato, si sa, vuole che l'interesse privato non coincida con quello pubblico, poiché non contempla i "costi sociali".
Torno sull'argomento, nella speranza di non tediarVi, per ragionare insieme a Voi sui punti che vado ad elencare:
1. Attenzione! Il Termovalorizzatore non lo si vuole costruire ad Acerra, ma sul confine tra Marigliano, Mariglianella ed Acerra. In tale ipotesi, "i non acerrani", inverosimilmente, si vedrebbero negare la priorità di una urgente, dovuta, bonifica ambientale. Per fare un esempio concreto sarebbe, per Mariglianella, come perdere una seconda volta la stazione della S.F.S.M. a vantaggio di quella di Vittorio Veneto;
2. Ogni giorno vengono prodotti 7.500 tonnellate di rifiuti. Provate a moltiplicare per 365 e a dividere per il carico di un singolo camion: avrete l'idea di quanti milioni di camion verrebbero ad inquinare le nostre terre. Un inquinamento, come già evidenziò al Circolo Unione l'ing. Felice Esposito Corcione, almeno pari a quello prodotto dal Termodistruttore stesso;
3. La rubrica Regionale del "TG3" ha evidenziato che l'unico modo per sbarazzarci dell'amianto è, guarda caso, la termodistruzione, ed ha fornito un dato impressionante: sono da eliminare 3.000 (o 30.000?) ettari di lastre di amianto;
4. Per realizzare il previsto termodistruttore, occorrono dai 3 ai 4 anni. Per cui appare strumentale e fazioso associare le cartoline della Napoli turistica sommersa dai rifiuti alla protesta Acerrana;
5. Qualora fosse realizzato il termodistruttore, solo chi crede alla befana potrebbe aspettarsi la realizzazione del Polo Pediatrico ad Acerra. Alcuni politici, si sa, sono bravi al "gioco delle tre carte";
6. Ci preoccupiamo di imboccare i nostri figli con cibi biologici, chiediamo la carta delle acque nei ristoranti e, a momenti, nei supermercatiÂ…Non ci preoccupiamo dell'aria che faremo respirare ai nostri figli.
Mi fermo qui per lasciare spazio a persona ben più autorevole: il prof.
Paul Connet della
St. Lawrence University di New York.
Ad ascoltarlo, ad Acerra e poi nella sala dei Baroni in Napoli, vi erano Docenti Universitari, il Vescovo di Acerra, Senatori, Politici, quasi tutti i Sindaci del comprensorio o loro delegati, funzionari dell'A.s.l., Rappresentanti dei Comitati toscani e liguri contro gli inceneritori, e l'unico (poco) illustre rappresentante di Marigliano: il sottoscritto.
La lotta per la difesa dell'ambiente si sa, è trasversale a qualsiasi bandiera o colore politico!
Mi sarei aspettato di sedere accanto ad un mio concittadino: non ve ne era ombra alcuna.
La colpa sarà forse dei media che hanno capziosamente sottaciuto e poco pubblicizzato l'iniziativa sponsorizzata dal Consiglio Comunale di Acerra.
Il prof. Connet ha divulgato i propri sito web e casella di posta elettronica, ha citato le sue innumerevoli pubblicazioni ed ha, in sostanza, affrontato tre aspetti del problema termovalorizzatore: a) i danni prodotti; b) i politici; c) le alternative alla termodistruzione.
Al
Vescovo ha strizzato l'occhio dicendo "Dio ricicla, il diavolo brucia".
Al Sindaco di Acerra ha ricordato come alcuni politici sono come i mariti, quando la moglie si reca dal parrucchiere e si accorgono che sta tracimando acqua dalla vasca da bagno: intervengono prima con una caraffa, poi con un secchio, poi con la pompa di sollevamento. Per fortuna, prima dei pompieri arriva la moglie che risolve il problema chiudendo il rubinetto dell'acqua correnteÂ…
Veniamo al primo punto:
I Danni da Termodistruzione.
" Su
Bassolino: "Bassolino ha mostrato la foto di un termodistruttore a Vienna. Ebbene "negli Stati Uniti abbiamo interrotto l'attività di 300 inceneritori e non se ne costruiscono più da otto anni, in Canada ne abbiamo bloccato 14";
" Sulla
sicurezza e sulle scorie prodotte: "Più gli impianti sono sicuri, più le ceneri, ossia le scorie, sono inquinate...Un inceneritore, su 3-4 tonnellate di rifiuti bruciati, produce una tonnellata di ceneri (scorie), il 10% della quale come "volanti". Dunque, non si risolve il problema di chiusura delle discariche ove andranno le scorie…."
" Sugli
effetti per la salute pubblica: "Nella migliore delle ipotesi sono stati diagnosticati problemi gravi di respirazione nelle popolazioni che vivono nei pressi di un inceneritore."
" Sulla
diossina ed i metalli da combustione: "A livello scientifico ho calcolato quanta diossina entra nella catena alimentare: in un litro di latte di mucca c'è la diossina incamerata dalla stessa in otto mesi di respirazione."
"
E' pazzesco pensare di installare un impianto che produce diossina e fenoli in una "zona rossa" come Acerra" (Marigliano, Mariglianella e San Vitaliano)... "Gli impianti non vanno costruiti in una zona agricola poiché la diossina entra nella catena alimentare!!"
"
Simili impianti sprigionano nell'atmosfera gas acidi che si possono controllare; metalli tossici che non si possono distruggere e che finiscono o in atmosfera o nelle ceneri e vengono resi come particelle piccole che entrano nei polmoni (e ne provocano il carcinoma); nuove sostanze tossiche come diossine e furani.
Le diossine non sono solubili e non si possono espellere tramite i reni. Restano nel grasso degli animali e degli uomini. La donna, al contrario di un uomo, ha un modo di espellere: avere un bimbo!!! Le diossine incidono sui
tumori alla trachea, al fegato e all'intestino!!"
Circa il controllo dei fumi:
"Esiste una differenza fra controllare l'inceneritore un giorno e quello che effettivamente esso sprigiona in un anno" (senza contare collusioni, guasti e omissioni) e poi : " i test che si fanno riguardano solo il percolato, non le diossine e i metalli tossici. Sono test inutili!!
A Bassolino, come a tutta la classe politica che tace e acconsente Connet dice " che è un uomo noioso (traduzione letterale) perché senza fantasia e inventiva; che è un politico pigro, perché l'inceneritore è la soluzione della società e dei politici pigri; che dovrebbe chiedere scusa per quello che sta facendo!.
Agli Acerrani dice che "sono i cittadini come voi in tutto il Mondo a cambiare le cose, si tratti del sud Africa, della Corea, degl' USA o del Canada!".
"Quando si costruiscono inceneritori dove si è arrivati al 10 % della raccolta differenziata significa che i politici sono inadeguati!" ( il decreto Ronchi prevede il riciclo se si arriva al 35%).
Le alternative.
Connet afferma che è un falso specchietto per le allodole lo spot relativo alla produzione di energia elettrica.
Riciclare ciò che sbagliando, mandiamo a bruciare (con i camion che inquinano) è molto più conveniente. Riciclare necessita di minore energia rispetto alla produzione ex novo ed è fonte di nuova forza lavoro.
"
Se ti chiedono di scegliere fra due mali (incenerire o seppellire) qualcuno ha posto la domanda sbagliata. L'alternativa è separare alla fonte. Il passo chiave verso la sostenibilità del trattamento dei rifiuti è la responsabilità delle comunità e delle industrie. La soluzione non è bruciare ciò che può costruire una risorsa".
Poi di seguito, mostra una trafila di casi concreti in Irlanda, in nuova Zelanda, in AustraliaÂ…. Infine un ammonimento:"Â… in New Jersey volevano attivare 22 termodistruttori. Ne attivarono solo 5. Fu una fortuna: hanno accumulato un debito di solo 16 miliardi di dollari e non andranno mai in "pareggio"!
"
L'Italia dovrebbe tenere conto della lezione americana".
Immaginate di quanto si abbatterebbe il valore immobiliare delle nostre abitazioni?
Altro che "
Marigliano, Città di Storia e Cultura".
Connet non ha esitato a definire le nostre terre come "il gabinetto della Campania".
Mi domando: se è proprio che i "giochi sono fatti"; se è proprio vero che non si può fare a meno di termodistruttori, perché non se ne realizza uno per Provincia?
In tale ottica, ben venga anche la Provincia di Nola! Ridurremmo i rischi di circa l'85%!
Altrimenti, non ci resta che urlare come fa il personaggio ritratto da Edvard Munch nella sua opera il GRIDO".
Concludo con un quesito: cosa stiamo per lasciare in eredità ai nostri figli?!
Quale politico rimeriterà il nostro consenso?
Nino Serpico architetto
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