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Cronaca Redazione 11 marzo 2006 02:18 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Nonostante sia nel vivo della campagna elettorale nella lista Popolari Udeur come candidato al Senato, il Consigliere Regionale Tommaso Barbato, sempre attento alle esigenze della sua terra, ha partecipato stamane al convegno "L'industria campana dal Mezzogiorno al Mediterraneo", promosso dalla Commissione Speciale Sviluppo Economico e Sociale del Mediterraneo della Regione.
Barbato, in apertura, tiene subito a precisare che non bisognerebbe parlare solo di industria campana ma sarebbe opportuno considerare anche il commercio, l'agricoltura e il turismo perché "tutto - piccole e medie imprese, filiera agroalimentare e risorse ambientali - contribuiscono a fare sistema. A creare un mercato".
"Per comprendere a fondo la questione del Mezzogiorno - spiega Barbato - bisogna andare indietro nel tempo, all'inizio degli anni '90, quando l'esigenza di risanamento delle pubbliche finanze, l'insoddisfazione nei confronti delle politiche regionali fino ad allora adottate e le pressioni politiche per ridefinire i confini dell'intervento pubblico nel Mezzogiorno portarono alla soppressione dell'intervento straordinario e al conseguente blocco dei contributi in favore degli investimenti per ben tre anni".
Hanno contribuito a "mettere in ginocchio" il Sud, il successivo fenomeno della recessione 1992-1993 e una politica economica incapace di frenare il collasso.
Ora però è giunto il momento di "rimboccarsi le maniche" e "darsi da fare" per risollevare le sorti del nostro paese…e tale opera deve partire dal livello regionale.
D'altronde uno dei "cavalli di battaglia" del programma elettorale dell'Onorevole Barbato consiste proprio nell'opera di rimonta del Sud ed in particolare nel ritorno del Mediterraneo quale baricentro dei traffici commerciali tra i paesi e nel piano di incentivazione, promozione e internazionalizzazione delle imprese del Meridione.
Va in questa direzione il proposito di Tommaso Barbato e dell'Udeur di negoziare con la Commissione Europea la riduzione del carico fiscale per le imprese che investono al Sud e di creare nel Meridione una merchant bank capace di partecipare con capitali di rischio a nuove iniziative imprenditoriali sulla base esclusiva di un giudizio positivo del progetto industriale.
Inoltre, sempre nell'ottica più ampia di risanamento del Meridione, va menzionato un altro caposaldo del programma di Barbato: il piano di investimenti nel settore del trasporto ferroviario e su gomma, piano mirato alla creazione di un asse che colleghi Napoli e Palermo all'Europa Centrale agevolando le transazioni…perché è chiaro - spiega Barbato - che "i termini SVILUPPO e INFRASTRUTTURE sono strettamente collegati".
Barbato tiene a precisare che le politiche di apertura, le politiche per il Mediterraneo devono camminare di pari passo con una politica di tutela del made in Italy e del made in Campania, al fine di evitare che tutto ciò si ritorcia, come un boomerang, contro lo stesso Mezzogiorno e a favore di altri paesi.
Lo sviluppo del Sud - conclude Barbato - è fondamentale per ridare all'intero paese la marcia giusta per crescere e competere a livello internazionale con gli altri paesi.
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