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Cronaca Redazione 20 giugno 2006 00:25 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Reazione all'emergenza
rifiuti: ignoti hanno dato fuoco ai cumuli
d'immondizia riversi lungo le strade cittadine. La
notte tra sabato 17 e domenica 18 giugno, sono stati
dati in pasto alle fiamme alcuni rifiuti ammassati
all'angolo di Via Stefano Piro e di Via San Francesco.
Lungo quest'ultima arteria è stata sfiorata la strage.
A pochi passi dai cassonetti dati a fuoco, è, infatti,
ubicata una centralina di gas metano. Se le fiamme si
fossero propagate e l'avessero investita,
verosimilmente si sarebbe verificato uno scoppio.
Fortunatamente non è accaduto. Ora si pone, comunque,
il problema di rimuovere, onde evitare che i fatti si
ripetano esponendo ad elevato rischio i cittadini, il
sito di rifiuti. L'insofferenza dei residenti cresce.
Le amministrazioni dei Comuni dell'area, tra cui
Marigliano, hanno difficoltà di conferimento delle
immondizie nelle discariche che sono state chiuse.
Sono stati autorizzati prelievi di poche tonnellate di
rifiuti al giorno. Nell'aria, complice il gran caldo,
si sta diffondendo, intanto, un insopportabile lezzo.
Anche a Somma Vesuviana, l'insofferenza ha condotto
all'abbruciamento di cumuli di rifiuti ammassati sul
ciglio delle carreggiate e di alcuni cassonetti.
Sabato sera, mentre i locali dotati di maxi schermo
erano gremiti di clienti alle prese con la partita
della nazionale di calcio contro gli Stati Uniti
d'America per il primo girone del Campionato del Mondo
2006, fuori, in alcune aree, l'aria era irrespirabile.
L'immondizia era stata data, per l'appunto, in pasto
alle fiamme. Non era condizione indispensabile essere
soggetti allergici o con patologie a carico
dell'apparato respiratorio per sentirsi soffocare e
iniziare a tossire. Certo l'ammasso di rifiuti in
strada a causa dell'emergenza comporta il rischio di
precarietà di condizioni sotto il profilo
igienico-sanitario. Ma incendiarli non è certo
soluzione idonea. La combustione non fa altro che
generare la diffusione di diossina nell'aria, che è
comunque dannosa per la salute.
Loredana Monda
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