26/04/2024
(179 utenti online)
Cronaca Redazione 20 settembre 2006 23:30 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Che fine ha fatto il protocollo d'intensa Soprintendenza-Comune?
Quante belle promesse:promuoveremo, faremoÂ…
"Ho iniziato, in collaborazione con la Sovrintendenza ai Beni architettonici e culturali di Napoli, una ricognizione approfondita dei principali palazzi storici, pubblici e privati dei casolari di campagna con l'intento di stipulare una convenzione per la conservazione e la promozione del loro valore storico e architettonico".
Questo aveva dichiarato il primo cittadino, Felice Esposito Corcione, in un'intervista rilasciata al mensile locale 80034 nel dicembre scorso.
In realtà , l'esigenza di stilare un programma di governo e tutela del territorio, che contemplasse la conservazione del patrimonio storico, architettonico e archeologico di Marigliano, risale a qualche anno fa. Già nel lontano 2004 il Commissario straordinario, Mariolina Goglia, dopo numerosi tavoli tecnici con le associazioni culturali e i funzionari della Soprintendenza napoletana, aveva incaricato l'Ufficio Tecnico Comunale di espletare tutte le procedure burocratiche per giungere quanto prima ad una firma congiunta.
Con le elezioni c'era stata una pausa di riflessione, ma dopo qualche mese, i pazienti funzionari ministeriali tornavano alla carica. A febbraio di quest'anno finalmente tutto era pronto. Il piano per la tutela e la valorizzazione delle emergenze storiche e architettoniche di Marigliano, messo a punto dagli esperti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, doveva solo essere suggellato. Sul più bello, però, la musica improvvisamente cambia.
Incontri andati deserti. Sopralluoghi rinviati. Richieste rimaste inevase. Sostituzione di referenti comunali preparati e diligenti con altri, bravi nel loro campo, ma assolutamente privi di competenze specifiche e con una conoscenza del territorio equivalente a zero. Insomma piano piano il comune si defilava e il protocollo d'intesa veniva relegato in qualche cassetto polveroso.
Sconcerto e imbarazzo negli Uffici di Palazzo Reale. I funzionari della Soprintendenza hanno più volte chiesto spiegazioni, invitando, comunque, a fornire per i beni da vincolare tutta una serie di documenti al fine di ridurre i tempi tecnici necessari per l'emissione dei provvedimenti di tutela: grafici, accertamenti catastali, stralci dei fogli di mappa, accertamenti ipotecari, accertamenti anagrafici ma anche semplici e banali supporti logistici. Ebbene il Comune di Marigliano ha sempre risposto picche.
Anche noi per settimane ci siamo interrogati sui motivi di questi comportamenti insensibili che gettavano discredito su tutta la città .
Che fine ha fatto il protocollo d'intesa?
Cari amici, non sappiamo al momento fornire delle risposte. Forse, la soluzione a questo intricato enigma potrebbe venire da un'attenta lettura di quello che sta accadendo al nostro territorio. Negli ultimi mesi Marigliano ha subito un degrado senza precedenti. La speculazione edilizia sta invadendo memorie storiche e luoghi naturali, il territorio viene aggredito nella sua morfologia e nella sua estetica.
Ogni giorno ci arrivano segnalazioni di volgarissimi scempi su masserie, casali, antichi conventi abbandonati, palazzi del centro storico trasformati in condomini. Ovunque si registrano demolizioni e modificazioni incontrollate. Il patrimonio culturale e ambientale di Marigliano sta annegando in un mare di cemento irriguardoso e arrogante.
Forse saranno solo coincidenze fortuite, alle quali non va data molta importanza, ma gran parte delle segnalazioni, che abbiamo ricevuto e che stiamo in queste ore ricevendo, riguardano quei beni culturali che dovevano essere tutelati e valorizzati dal protocollo d'intesa. Proprio in queste ore abbiamo raccolto l'ennesima denuncia che riguarda le barbare demolizioni che stanno interessando la masseria Rossa di via Vittorio Veneto.
Il nostro comitato ha anche subito in più di un'occasione delle pressioni per la sua attività a favore del territorio E' stata persino messa in discussione la sua esistenza. Purtoppo in questa città chi fa della legalità e del rispetto delle regole la propria ragione di vita è visto come un criminale, un nemico delle bande del mattone. Che bella democrazia che si vive a Marigliano! Giudicate voi.
Luigi Monda
Comitato Pro Borgo - comitatoproborgo@yahoo.it
Come era Prima
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti