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Cronaca Redazione 22 settembre 2006 00:33 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
"Una corretta politica di recupero, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale richiede una sinergia continua tra i diversi attori istituzionali, che a più livelli devono impegnarsi a programmare interventi e iniziative a sostegno della memoria storica di una comunità e di un territorio.
La mancata progettazione e l'individualismo delle scelte da parte di chi potrebbe incidere sul futuro della nostra terra ha determinato una situazione di stallo e di progressivo depauperamento del nostro straordinario patrimonio, archeologico, architettonico, storico, artistico e demoetnoantropologico.
Marigliano, fa parte di un territorio che rappresenta un prezioso giacimento di beni culturali e ambientali rimasto finora inesplorato. Come società civile, abbiamo il dovere di richiamare continuamente l'attenzione sul degrado dei monumenti e l'inesorabile devastazione del paesaggio.
Il silenzio e l'indifferenza sono i peggiori nemici, da contrastare con tutte le nostre forze per recuperare il nostro passato e farlo diventare elemento di sviluppo per il futuro. I troppi ritardi e le tante promesse non aiutano certamente a programmare e a progettare degli interventi mirati e risolutivi. Negli ultimi tempi il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e i suoi istituti periferici stanno mostrando una nuova attenzione e sensibilità nei confronti del patrimonio della nostra città , fuori dai grandi circuiti turistici di massa.
Nonostante, però, le continue sollecitazioni Marigliano ancora non riesce ad imboccare la strada giusta per salvare la sua storia dall'oblio".
Questo scrivevo nel 2002 e questo scrivo ancora oggi. Io stessa ho organizzato diversi convegni a Marigliano per denunciare la mancanza di progettualità che sta distruggendo i nostri monumenti, ma senza risultati.
A parte le solite belle promesse tanto care a chi fa della menzogna la base dei propri consensi. Tanto promettere non costa niente, anzi… Purtroppo i troppi compromessi e i voti che gestiscono certe persone non giovano al futuro della nostra amata città .
Emblematico il caso del complesso monumentale dei Santi Giuseppe e Teresa, sede dell'ex convitto "Antonia Maria Verna" che è prossimo al collasso. Sebbene siano stati stanziati tre miliardi di vecchie lire per il suo recupero, a tutt'oggi non si riesce neppure ad avviare il consolidamento statico. Chissà perché e che fine hanno fatto i fondi?
Il caso, poi, del restauro del settecentesco palazzo Nicotera, destinato ad accogliere il museo dell'Opera della Collegiata e delle tradizioni popolari campane, stenta a decollare per mancanza di finanziamenti. Che dire delle chiese che restano chiuse per mancanza di interventi.
E' il caso veramente di dire vergogna, Marigliano è l'unica città dell'hinterland dove il centro storico è il peggiore luogo della città sia in termini di immagine che di vivibilità . Dopo tante battaglie condotte dalla stampa e dai cittadini che amano la propria memoria storica la Soprintendenza ha installato dei pannelli per valorizzare il patrimonio storico mariglianese di cui adesso tutti stanno cercando di prendersi i meriti.
Ma per favore andate a controllare i devastanti abusi che in queste ore la cementificazione sta compiendo ai danni del nostro patrimonio storico-artistico. In città chissà perché il business è tutto nel mattone, altro che innovazione e capacità manageriali. Qui la old economy impazza.
E allora quale opportunità di sviluppo per il nostro territorio? Da questo interrogativo dipende il futuro della città e l'avvio di un nuovo Rinascimento.
Dott.ssa Anita Capasso
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