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Cronaca Redazione 08 marzo 2007 00:19 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Da Santa Maria da Feira a Valencia, passando per Lisbona. Per il terzo anno consecutivo la Festa dei Gigli di Nola fa mostra di sé all'estero, confermandosi elemento di punta del progetto "Feste in Transito" promosso dall'Associazione culturale Sete Sois Sete Luas.
Dopo lo scambio culturale con le marchas populares portoghesi del giugno 2006, Valencia e la festa delle "Fallas", sono la nuova destinazione dell'obelisco nolano. L'evento, che vede direttamente coinvolti il Comune di Nola e l'Ente Festa dei Gigli, l'associazione Sete Sois Sete Luas, la Fundaciò Jaume II el Just, la Generalitat de Valencia e la Diputaciò de Valencia, ha goduto del supporto della compagnia di navigazione Grimaldi Ferries Prestige, che si occuperà del trasporto della "paranza", e del gruppo Cis-Interporto-Vulcano spa. Circa duecento i nolani che si recheranno a Valencia per la ballata del Giglio, prevista per la sera di venerdì 16 marzo 2007.
Un interscambio folkloristico e religioso che vedrà la partecipazione anche del vicario episcopale della curia Nolana e del rappresentante della curia nell'Ente Festa dei Gigli di Nola. Don Alfonso Pisciotta e don Enrico Tuccillo, infatti, concelebreranno, con il vicario valenciano, la messa che si svolgerà nella Basilica de la Virgen de los Desamparados, prima dell'esibizione del Giglio. Per sottolineare ancor di più il carattere di fratellanza, sulla punta del Giglio nolano (struttura lignea alta 25 metri, rivestita da 6 moduli architettonici di cartapesta, dal peso totale di 40 quintali), al posto della consueta statua di San Paolino a cui è dedicata la Festa dei Gigli di Nola (la cui effige è stata riproposta nel primo elemento archiettonico), verrà posta una statua di San Giuseppe, Santo al quale viene dedicata la festa delle "Fallas" che ha il suo apice, appunto, durante la notte del 19 marzo.
Legno, cartapesta, arte, tradizione e religione. Su questi binari si muove la complessa macchina organizzativa che permetterà la costruzione, in plaza de Manises (sede della Diputaciò e della Generalitat Valenciana) dell'obelisco italiano partito lunedì 5 marzo dal porto di Salerno, sempre a bordo di una nave Grimaldi. Nei prossimi giorni una squadra di costruttori dell'antica bottega d'arte Tudisco, si recherà a Valencia per completare l'opera e terminare il Giglio in tempo per l'arrivo della "paranza" nolana, previsto per la serata di giovedì 15 marzo. Sempre in plaza de Manises sarà realizzato uno stand di promozione del territorio nolano curato da dipendenti del Comune di Nola in collaborazione con l'associazione culturale Meridies. Il sindaco di Nola Felice Napolitano, che ha creduto sin dal primo momento nella promozione internazionale della Festa, si recherà a Valencia alcuni giorni prima dell'esibizione, anche per proseguire il cammino di sensibilizzazione avviato, proprio a Valencia, lo scorso mese di ottobre, affinché la Festa dei Gigli di Nola ottenga un importante consenso internazionale, tale da proporsi come bene immateriale dell'umanità all'Unesco.
"In Spagna - ha dichiarato il sindaco Napolitano - porteremo la nostra gioia, la nostra musica e le nostre tradizioni". "La Festa dei Gigli di Nola - ha proseguito Napolitano - è il risultato di questa miscela esplosiva fatta di amore per la vita e rinnovata fede cattolica, espressione di una città strettamente legata alle arti e alle tradizioni, capace di conservare intatto nei secoli un rituale semplice e spettacolare". "Per questo, come sindaco di Nola e presidente dell'Ente Festa dei Gigli - ha concluso - profondo numerose energie nella promozione e nella cura di un patrimonio immateriale inestimabile, orgoglio di una intera comunità ".
La Festa dei Gigli di Nola (in provincia di Napoli) celebra, da tempo immemorabile, il ritorno in città del Vescovo Ponzio Meropio Paolino (353 - 431 d.C.) dalla prigionia ad opera dei barbari. La leggenda vuole che il popolo nolano accogliesse il ritorno del suo Vescovo con dei fiori, dei gigli, raccolti nelle campagne e che, alla testa dei gonfaloni delle antiche corporazioni di mestieri, lo scortasse dalle rive di Oplonti (l'attuale Torre Annunziata, allora il porto di Nola) fino alla sede Vescovile.
In memoria di quell'avvenimento, i Nolani hanno tributato nei secoli la loro devozione a San Paolino, portando in processione ceri e fiori, prima su strutture rudimentali, poi su apposite costruzioni denominate cataletti e infine su torri piramidali che, nel XIX secolo, hanno assunto l'attuale altezza di 25 metri con base cubica di tre metri di lato, ricoperte di tradizionali decorazioni in cartapesta, secondo temi religiosi, storici o d'attualità . Tali costruzioni, denominate per l'appunto Gigli, complesse opere architettoniche realizzate dagli artigiani locali, vengono portate in processione a spalla, da gruppi di oltre 100 uomini (che assumono il nome di paranza), al ritmo di canzoni e musiche composte ogni anno appositamente per la festa, oltre a rivisitazioni di brani appartenenti alla tradizione musicale napoletana ed italiana.
Con gli 8 Gigli (nell'ordine: Ortolano, Salumiere, Bettoliere, Panettiere, Beccaio, Calzolaio, Fabbro, Sarto - in ricordo delle antiche corporazioni dei mestieri), attraversa la città una Barca che simboleggia il ritorno in patria del Santo. Da sempre la Festa dei Gigli di Nola si celebra ogni anno la domenica di giugno che cade dopo il 22, giorno in cui la città festeggia San Paolino. La Festa dei Gigli di Nola 2007 si terrà domenica 24 giugno. La manifestazione copre l'intero arco della giornata. Nel corso della mattinata i Gigli vengono trasportati nella piazza principale di Nola, dove avviene la solenne benedizione degli obelischi. Dopo pranzo, le costruzioni percorrono le strade del centro storico cittadino, secondo un percorso rituale stabilizzatosi nel tempo, dove le paranze affrontano spettacolari "prove" di abilità e di forza in particolari punti del percorso.
Las fallas (les falles in valenciano) sono feste di interesse turistico internazionale che si svolge ogni anno a Valencia dal 12 al 19 marzo in onore di San Giuseppe (San José) patrono dei carpentieri. Prendono il nome dalle costruzioni artistiche fatte di materiali combustibili, come cartapesta e legno, che rappresentano figure e composizioni di elementi tratti dalla attualitá valenziana. Queste costruzioni, definite come monumenti, sono delle colossali creature che artisti e scultori locali realizzano durante tutto il corso dell'anno. Nella maggior parte dei casi esse rappresentano, in forma satirica, personaggi e situazioni tratte dall'attualità valenziana.
Il costo economico di questi monumenti viene sopportato da una specie di club di quartiere denominati anche essi Falla, gestito da una cosidetta Commisione Fallera. Ogni anno vengono premiate quelle che riescono a emergere per la spettacolaritá, per le dimensioni o per i temi trattati. Questa festa é molto sentita dai valenziani che si involucrano nel processo crativo durante tutto l'anno e che poi vedono sfumarsi sotto il fuoco in poche ore nella denominata Nit del Foc, notte del fuoco.
Comunicato stampa Comune di Nola
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