Cronaca
Redazione
12 novembre 2007 00:18
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BOTTA E RISPOSTA SULLA COSA ROSSA
LISTE UNICHE SENZA SIMBOLO AD AMMINISTRATIVE
La «Cosa Rossa» si prepara alle amministrative alle quali si presenterà sotto lo stesso simbolo elettorale. Lo hanno stabilito oggi in una riunione i responsabili dei dipartimenti Enti Locali del Prc, Pdci, Verdi e Sinistra democratica. Le quattro forze politiche della sinistra, spiega un comunicato, intendono costituire liste comuni. Per queste ragioni, spiega ancora il comunicato del Prc, Pdci, Verdi e Sd, viene auspicata «la rapida definizione di un simbolo comune che possa essere utilizzato alle prossime amministrative. Sul terreno delle alleanze, pur ribadendo l'assoluto aspetto strategico della coalizione delle forze dell'Unione, si rimarca che la definizione del programma e i criteri per la scelta delle donne e degli uomini per dare continuità alle esperienze di governo, per vincere laddove oggi siamo opposizione, dovranno avvenire con il pieno coinvolgimento di tutti e con la pari dignità tra il Partito democratico e la Sinistra.
SU QUESTA PROPOSTA ESPRIMO IL PIÙ FORTE DISSENSO
"Esprimo il più forte dissenso, di merito e di metodo, dalla decisione dei gruppi dirigenti dei COMUNISTI (Prc e PdCI) di sottoscrivere un comunicato congiunto con Sd, Verdi con cui ci si impegna a dar vita a liste comuni con un simbolo unico non comunista alle prossime elezioni amministrative".
"Sarebbe un tragico errore - controproducente per i risultati elettorali della stessa sinistra, presentare liste comuni, senza i simboli delle diverse forze di sinistra, in presenza di una legge elettorale come quella esistente per le elezioni amministrative, che consente di presentare ampie coalizioni di liste a sostegno di programmi comuni e candidati unitari di sinistra». «La cancellazione del simbolo COMUNISTA in competizioni elettorali nelle quali non sarebbe necessario è allora motivata solo dalla pervicace volontà di superare il “CONCETTO” di partito Comunista in un nuovo soggetto politico non più comunista".
"Si tratta pertanto di una grave violazione del metodo democratico su una scelta peraltro di grande portata. Non c'è mai stata finora, infatti, nessuna formale decisione in tal senso di nessun organismo politico né del Prc né del PdCI.
Un'indicazione di questo genere non potrà che essere data da congressi che i comunisti che vogliono restare tali respingeranno con forza".
Nello Di Palma
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