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Cronaca Redazione 12 gennaio 2008 00:17 Circa 5 minuti per leggerlo stampa
La mia idea per attivare il processo di cittadinanza attiva si articola in varie fasi. Il primo passo è certamente quello di trovare il modo di entrare nelle scuole, per fare un po' di informazione seria.
Spiegare agli alunni di tutte le età, con sussidi e materiali adeguati al livello di istruzione dei ragazzi, il funzionamento degli inceneritori. Mettere a confronto i vari metodi di smaltimento dei rifiuti. Fare relazioni brevi. Illustrare le esperienze degli altri paesi.
Servirsi della rete per studiare le proposte messe a disposizione da informatori liberi, senza interessi specifici, che si prodigano senza l'intenzione di vendere alla comunità, null'altro che la propria esperienza ed il proprio entusiasmo. Segnalo il lavoro del professor Connet (rifiuti zero) di cui ci ha parlato anche l'architetto Nino Serpico ("Il diavolo brucia, Dio ricicla". È questo il titolo dell'articolo da ricercare sul sito) perché mi sembra studiato e raccontato con esemplare chiarezza e schematicità. Poi attivare forum, dibattiti, discussioni allargate alle famiglie con lo scopo di rendere tutti più informati, più coscienti delle tematiche in gioco, per entrare nel merito delle questioni partendo da dati oggettivi, statistici, scientifici che mettano rapidamente a tacere i facili qualunquismi e le meschine campagne contro quanti hanno più di una perplessità intorno alla questione inceneritori.
Sto parlando insomma di creare finalmente quella sorta di legame tra mondo della scuola e società che da troppo tempo manca alle nostre comunità. In questa sede si potrebbe finalmente spiegare che un uomo di governo ha il compito di varare "misure radicali" contro chi spinge al consumo scellerato ed ottimista aprendo centri commerciali, piuttosto che scuole ed ospedali.Potremmo aggiungere che un primo ministro attento alle tematiche ambientali nei fatti, dovrebbe imporre a chi produce, un'attenta analisi degli imballaggi e introdurre tutte le misure necessarie a rendere il Consumo un'attività CONSAPEVOLE e non automatica, attenta alla provenienza ed alla natura di quanto ha comprato. Un capo di governo veramente preoccupato per le sorti del suo paese, piuttosto che incenerire quanto si è prodotto a casaccio, perché "
tanto poi bruciamo tutto", dovrebbe pretendere nello svolgimento di questa missione, la stessa determinazione e professionalità impiegata per spingere la gente all'acquisto di nuove fotocamere, di nuove automobili. In nome di una par condicio che consenta alle persone di comprare in modo critico e non sotto l'effetto dopante delle pubblicità unilaterali!
Faccio una parentesi grottesca, un passo in avanti enorme, provocatorio. Ritengo si dovrebbe lottare per inserire al più presto una nuova disciplina scolastica: Scienza del consumo consapevole. (è una provocazione, ma vale la pena pensarci seriamente). Per continuare a sognare, dirò che nel corso dell'anno scolastico si potrebbero fornire elementi per un consumo razionale dei farmaci, dei mezzi di trasporto, degli elettrodomestici
è di questo che un governo serio dovrebbe preoccuparsi (badate non lo ha fatto nessuno finora, né a sinistra, né a destra, né a centro. Non si tratta di un attacco alla politica, ma alle scelte che nel nostro paese sono sempre tutt'altro che ispirate alla politica nobile di cui sto cercando di parlare). Spiegare ai ragazzi ed ai genitori che il consumo si esaurisce solo all'atto in cui ho trovato il giusto canale di smaltimento per quanto non può più essere utilizzato. Fornire elementi e nozioni di grafica e di tecniche relazionali per difendere, soprattutto i bambini, dall'aggressione sistematica, studiata a tavolino dai pubblicitari e dagli strateghi della vendita.
Insomma, un governo serio dovrebbe fare di tutto, tranne che vendere ceneri da smaltire chissà dove!
In questi giorni proprio mentre ci stavano vendendo due nuovi termo
ho provato un'invidia spaventosa per i Francesi che si sono scelti un uomo di governo capace di scelte impopolari e coraggiose, tipo quelle annunciate alla prima uscita pubblica (Via la pubblicità dalla tv pubblica. Due economisti no global, per dare indicatori di valutazione dello stato di salute della nazione che tengano conto dell'uomo, piuttosto che del livello di produzione industriale!) Perché un uomo di governo utilizza la tv pubblica per spiegare cosa importanti, tipo; Cos'è il compostaggio, il tetrapak è o non è riciclabile, come si differenziano rifiuti fino all'80%, come si esce felici e contenti da tutta questa monnezza?
Lascia la pubblicità, gli inviti al consumo e le politiche di sostentamento dell'industria, alle tv private o meglio
commerciali! L'accesso agli ecoincentivi li distribuisce in maniera agevole, non solo a chi acquista autovetture (in questo caso si tratta di incentivi all'industria automobilistica) ma anche a chi sceglie di alimentarsi con il fotovoltaico, con il geotermico, con l'eolico!!
La verità è che dovremmo riscoprire il gusto di scendere in piazza con i giovani educati al consumo dalla nuova disciplina e pretendere tasse contro chi producendo, inquina. Indurre e stimolare la ricerca di nuove forme di produzione finalmente rispettose della gente comune
dei futuri clienti. Scritte enormi, che facciano a cazzotti con quelle colorate ed ammiccanti che generalmente avvolgono i prodotti di consumo. Scritte recanti notizie sugli imballaggi e sulla più appropriata metodologia di smaltimento degli stessi. "Attenzione questo è un imballaggio altamente inquinante!" Qualcosa di simile a quanto è stato fatto con i pacchetti delle sigarette. Introdurre dei WARNING:" Attenzione questo prodotto disperso nell'ambiente provoca
., bruciato in un inceneritore genera
non può essere riciclato".
Non sto parlando di sogni. La nostra è una città piccola. Ci sono associazioni, parrocchie, insegnanti seri ed informati. C'è una Consulta delle associazioni ed un forum giovani che conta circa duecento iscritti. Ci sono due siti attivi e molto frequentati
non abbiamo bisogno della politica per fare cose serie con un forte impatto sulla vivibilità della nostra città. Basta credere nelle proprie capacità e mettere in campo la propria buona fede. Non vogliamo vendere niente a nessuno, vogliamo solo crescere e scegliere da soli per il bene della nostra comunità. Dobbiamo insomma fare cittadinanza attiva e morire con la soddisfazione di non erogare altri contributi a questi immondi farabutti!!!
Diffondendo, criticando e migliorando proposte come questa, è come se ci fossimo già messi in cammino.
Francesco Aliperti Bigliardo
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