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Cronaca Redazione 15 gennaio 2008 00:24 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Lettera del Dott. Marfella, tossicologo oncologo, al Governatore della
Regione Veneto
Gent.mo dott. Galan,
sono il dottore Antonio Marfella, il medico di Napoli presente in Studio a Porta a
Porta nella puntata dello scorso 10 gennaio 2008.
Le sono molto grato e riconoscente per quanto ha dichiarato e trasmesso con
il suo sorriso ed il suo comportamento nel corso della puntata.
Oltre l'80% della comunicazione tra noi esseri umani non dipende dalle parole , ma
da atteggiamenti e comportamenti, ed il suo sorriso , di Governatore felice di una Regione
che non vive i disastri sanitari della Campania, è perfettamente motivato, giusto,
illuminante e indica molto di più di un semplice buon governo.
Lei sa perfettamente che non è possibile smaltire correttamente le cosiddette
ecoballe o altro materiale indifferenziato delle nostre discariche perché risulterebbero
tossiche e gravemente inquinanti presso qualunque impianto finale .
Come mai , se essi sono dei semplici rifiuti solidi urbani sia pure indifferenziati?
Il suo sorriso e il suo comportamento sono la piu' luminosa risposta a questa
domanda.
Lei aveva lo stesso sorriso tronfio e soddisfatto dei nostri truffatori di
Forcella.
A Napoli si dice "fare il paccotto": nel nostro piccolo, il truffatore si
arrangia vendendo al turista sprovveduto la videocamera ultimo modello a prezzo stracciato
che però poi risulta fatta di cartongesso, materiale che certo non funziona come
videocamera, non di pregio, ma certamente non tossico.
Il suo sorriso, bellissimo, videogenico , era splendente come il sole a
confronto dei miei occhi lucidi e del mio viso teso e rigonfio di rabbia e di dolore,
esattamente come il viso di qualunque turista sprovveduto che ha subito il "paccotto" , e
che non solo ha perso dei soldi, ma che soprattutto non puo' denunciare la truffa perche'
risulterebbe colpevole di ricettazione.
Complimenti, Signor Governatore, tutto fila secondo le sue luminose e redditizie
intenzioni, ad oggi ancora noi in Campania ci prendiamo da venti anni il vostro "paccotto"
di rifiuti tossici industriali e non possiamo neanche denunciarlo perché siamo colpevoli di
omesso controllo preventivo.
Il tutto viene sommerso dalla massa informe dei nostri rifiuti urbani
indifferenziati con la rabbia del truffato che brucia i cassonetti e quindi fa diossina, e
si coprono così, con altri reati, le prove del delitto madre di tutti i nostri mali: lo
smaltimento illecito dei vostri rifiuti industriali.
Ma vede, Signor Governatore, a me non importa di essere denunciato a mia
volta come allarmista e ricettatore, pur di fare incastrare il vero truffatore perche',
Signor Governatore, qui non stiamo più parlando di cartongesso, ma di diossina.
Siamo venuti anche in Veneto a fare le nostre indagini e le nostre analisi e ,
presso il vostro ottimo laboratorio di analisi chimiche di Porto Marghera del Prof.
Raccanelli, a cominciare dal nostro primo "incursore", il Parà Colonnello Gimapiero Angeli,
abbiamo cominciato a raccogliere le prove che non solo quantitativamente ma soprattutto
qualitativamente abbiamo lo stesso profilo di sostanze diossino-simili dei dipendenti di
Porto Marghera.
Il nostro colonnello, guarda caso, non si è mai spostato da oltre venti anni
al di sopra del Garigliano ma la inchiesta ormai conclusa Terra Mia , condotta dalla Procura
di S. Maria Capua Vetere, ha dimostrato, a poco più di 500 metri in linea d'aria da casa
sua, lo smaltimento illecito di migliaia di tonnellate di fanghi tossici provenienti
(guarda un pò) da Porto Marghera.
Cio' che non ha potuto il sangue dei nostri eroi del Risorgimento, lo ha potuto la
munnezza, Signor Governatore.
Grazie al vostro "paccotto", ora non c'e' piu' nessuna differenza tra il nostro
sangue e quello dei vostri concittadini del nord , se non per quantità assoluta della stessa
munnezza, e anche su questo convengo con lei: siamo un "popolo di munnezza" più di voi!
Questo cominciano a dirmi le mie analisi sul sangue.
Sarebbe stato certo meglio, e anche in questo convengo con voi, se avessimo messo
noi quel famoso muro ad Ancona con tanto di dogana.
Almeno venti milioni di tonnellate di munnezza tossica industriale sarebbe
rimasta a nord di quel muro , a "equiparare" ,anche in termini quantitativi, la munnezza nel
sangue dei nostri cittadini.
Purtroppo , il "paccotto" è riuscito benissimo e lei ha perfettamente ragione: a che
titolo e diritto urliamo al ladro?
Moriamo in silenzio, e possibilmente senza dare fastidio, sotto la nostra munnezza.
Anche perchè cosi la nostra munnezza ordinaria puo' continuare ad essere ben
rimpinzata della vostra industrialeÂ…Â….
Siamo stati e continuiamo ad essere dei fessi, ce lo dobbiamo tenere e risolvere da
noi il problema dei nostri soldi buttati , senza piangere in giro: ha perfettamente
ragione!
Ma le assicuro, Signor Governatore, noi napoletani (e io per primo...) stiamo
studiando, stiamo pensando e le stiamo preparando magari anche solo un semplice striscione
allo stadio come accadde quando dovevamo rispondere in modo adeguato agli insulti degli
ultras di Verona nella partita di ritorno ma senza fare squalificare lo stadio San Paolo.
Fu srotolato un solo ed unico grande striscione senza alcuna indicazione di colore o
di squadra:
"Giulietta è 'na zoccola!"
e il San Paolo non fu squalificato...
A presto rivederla, Signor Governatore, magari allo stadio.
Napoli, li 10 gennaio 2008
Antonio Marfella
Tossicologo Oncologo
Difensore Civico delle Assise di Palazzo Marigliano
di Napoli e del Mezzogiorno di Italia
Lettera inviata da Antonio Molli
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