Cronaca
Redazione
07 febbraio 2008 07:08
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SITO DI STOCCAGGIO: BOSCO FANGONE NON È IDONEO
Prof. Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Università di Napoli Federico II
Dalla Piana del Sele alla Piana Campana: nuove discariche subito, per
il restauro ambientale? poi si vedrà .
Le pianure costiere del Garigliano, Volturno, Sarno e Sele
rappresentano insostituibili monumenti della natura, mirabili
risultati dell'evoluzione geologica di eccezionale valore ambientale e
socio-economico che tutto il mondo ci invidia. Terreni fertili
facilmente coltivabili, con abbondanti acque sotterranee agevolmente
utilizzabili e acque superficiali alimentate dai fiumi anche durante
le stagioni non piovose.
Terreni fertilissimi grazie ai minerali
vulcanici presenti nelle vulcaniti flegree e vesuviane dalle quali si
sono originati gran parte dei suoli. Grazie anche alle favorevoli
condizioni climatiche e alla professionalità degli agricoltori, i
terreni possono garantire vari raccolti l'anno. Si tratta di un
patrimonio insostituibile, di strategica importanza per l'assetto
socio-economico regionale, da tutelare, difendere, migliorare,
conservare per le generazioni future.
Qualsiasi piano regionale elaborato con professionalità e buon senso
deve puntare, con fermezza, alla conservazione di questo bene
ambientale. Non si può ammettere che pubblici amministratori e
rappresentanti eletti dai cittadini nelle istituzioni democratiche (da
quelle comunali a quelle nazionali ed europee) assistano colpevolmente
alla progressiva distruzione irreversibile di tale bene. Come è noto,
negli anni passati sono stati effettuati criminosi sversamenti di
materiali inquinanti sul suolo e nel sottosuolo da parte di
organizzazioni malavitose.
Le pubbliche istituzioni, militari e non,
oltre ad attività di intelligence, devono attivare adeguati sistemi
coordinati per la sorveglianza del territorio ricorrendo ai moderni
rilievi satellitari che consentono di osservare in tempo reale tutte
le attività che si svolgono sulla superficie del suolo, di giorno e di
notte. Già da molti anni è possibile controllare H24 il territorio:
non occorreva che i cittadini denunciassero i malavitosi. Bastava che
i rappresentanti delle istituzioni attivassero le adeguate misure di
controllo, poco costose ma estremamente efficaci.
L'emergenza-scandalo rifiuti in Campania danneggia sempre più
l'ambiente, le risorse naturali ed ambientali autoctone, la salute dei
cittadini e l'economia regionale. L'attuale Commissario di Governo non
si rende conto che pur di togliere la spazzatura dalle strade sta
promuovendo interventi che mettono a rischio anche le risorse
ambientali e naturali autoctone di importanza strategica quali i
suoli, l'acqua potabile e quella per l'irrigazione delle pianure. De
Gennaro fra qualche mese se ne andrà . I rifiuti accumulati a
Ferrandelle ed eventualmente negli altri siti della Pianura Campana
(Marigliano, Villaricca?) rimarranno sul suolo. Quelli fatti
accatastare dal Commissario Governativo dell'epoca,
"provvisoriamente", durante l' ennesima emergenza dei primi anni del
2000 non sono stati ancora rimossi.
Tutti hanno notato che il
Commissario Governativo si trova in mezzo a rappresentanti delle
istituzioni sovracomunali che non vedono e non sentono e
non pensano (qualcuno si nasconde): forse ritengono che sia
pericoloso, sconveniente? Diciamo che tale atteggiamento ha
dell' omertoso dal momento che hanno assistito e stanno assistendo
passivamente al
degrado del proprio territorio e dell'economia regionale. Per costoro
è normale che per governare occorre l'emergenza: durante l'emergenza
anche gli incapaci possono agire perchè nessuno può dire niente, non
si deve pensare, basta agire e fare qualche accordo. Con chi?
Certamente non con coloro che pensano che le risorse ambientali
strategiche devono essere tutelate e valorizzate e che le attivitÃ
dell' uomo devono essere democraticamente ed efficacemente pianificate.
Mi chiedo: come è stato possibile realizzare due discariche regionali
sul Sele a poche centinaia di metri di distanza dalle opere di
prelievo delle acque (circa 250 milioni di metri cubi all'anno) per
irrigare tutta la piana da Salerno ad Agropoli? E mi chiedo ancora:
cosa sarebbe la Piana del Sele senza l'acqua prelevata dall'Oasi di
Persano? Come riconosciuto anche dal Commissariato per l'emergenza
rifiuti, il fiume Sele rappresenta uno degli ambienti fluviali meglio
conservati del Mezzogiorno d'Italia e uno sversamento di percolato
casuale e di limitata entità nelle sue acque rappresenterebbe un
disastro ambientale. L'acqua eventualmente inquinata determinerebbe la
morte dell'Oasi e dell'economia agricola della Piana che garantisce la
vita a decine di migliaia di persone. Le denunce e le prove che la
discarica di Basso dell'Olmo (Campagna) rappresentava un vero e
proprio crimine ambientale che avrebbe avuto ripercussioni disastrose
sull'assetto socio-economico di tutta la Piana del Sele in quanto
veniva realizzata con gravissimi errori (evidenti lacerazioni del telo
impermeabile, dispersione premeditata di percolato all'esterno della
discarica) non sono servite a fermare la spietata azione del
Commissario Governativo dell'epoca che si avvaleva della
collaborazione di un RUP che è stato poi arrestato all'inizio del 2007.
Va sottolineato che le caratteristiche geoambientali dell'area di
Ferrandelle nel Comune di Santa Maria la Fossa e di Bosco Fangone nel
Comune di Marigliano, non sono idonee per la realizzazione di una
discarica definitiva o di stoccaggio provvisorio; tutta l'area
circostante è intensamente coltivata con attività specializzate e di
pregio che sarebbero irreversibilmente danneggiate dall'irresponsabile
accumulo di materiali inquinanti nelle vicinanze. La falda
estremamente superficiale sarebbe facilmente inquinata e gli
inquinanti sarebbero dispersi verso valle andando ad interessare
numerose aziende agricole. I sedimenti presenti nel sottosuolo sono
notoriamente soggetti a costipazioni differenziate che provocherebbero
irreparabili rotture nel materiale impermeabile sistemato alla base
delle sostanze inquinanti.
I metalli pesanti presenti nei rifiuti,
come è noto, non decadono con il tempo e conservano tutto il loro
micidiale potere inquinante per molti millenni. Ferrandelle e Bosco
Fangone sono terre eccezionali per le attività agricole e
assolutamente non idonee per la realizzazione di discariche.
Che ne sarà dell'agricoltura e della zootecnia della Piana Campana se
invece di eliminare le aree contaminate si continuano a realizzare
nuove discariche: che eredità ambientale lasceremo alle generazioni
future? Si consolino i nostri eredi perché "Attualmente non si
riscontrano relazioni negative tra discariche e salute", come
dichiarato dall'esperto che affianca De Gennaro. Questa frase
tranquillizzante potrebbe accompagnare seri ed efficaci interventi
tesi a riqualificare e risanare le aree contaminate per tutelare e
potenziare le attività agricole; è inaccettabile se è finalizzata alla
realizzazione di nuove discariche. Come prescrive la Comunità Europea
si deve risanare subito il territorio eliminando le discariche abusive.
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