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Cronaca Redazione 10 marzo 2008 23:41 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Da ministro democristiano a presidente dell'Italia di Centro, il partitino alleato al Movimento per l'autonomia di Raffaele Lombardo (MPA). A 74 anni, Enzo Scotti torna alla ribalta affiancando il futuro candidato del Pdl in Sicilia. Ma proprio in queste settimane, tra un comizio e un'intervista, Scotti ha subìto una pesante condanna dalla Corte dei conti del Lazio.
Dovrà risarcire fino a 2,995 milioni di euro per una vicenda nella quale è implicato anche l'ex commissario antiracket e antiusura Raffaele Lauro (all'epoca dei fatti capo di gabinetto agli Interni), al quale sono stati pignorati beni fino a 750 mila euro.
Condannati anche l'allora capo del Sisde, Alessandro Voci (scomparso il 17 gennaio scorso a 80 anni) e il suo vice, il prefetto Fausto Gianni. La storia risale a marzo del 1992, quando Enzo Scotti è ministro degli Interni. Viene deciso di acquistare un immobile in via Poli 25 a Roma da adibire a sede del Sisde e pagarlo con fondi riservati, eppure l'operazione "non aveva nulla di riservato", spiega la Corte dei conti.
Prezzo fissato a 25 miliardi e 470 milioni di lire, sproporzionato rispetto al valore di mercato tra i 9 e i 13,5 miliardi. E poi, quel palazzo è soggetto a vincoli urbanistici e ambientali e non potrà mai essere utilizzato dai servizi. Così scoppia lo scandalo, ma lo Stato ha già versato la caparra di 14 miliardi e mezzo alla società Baia Paraelios dell'architetto Adolfo Salabè, già al centro dell'inchiesta sui fondi neri del Sisde negli anni Novanta.
Per Scotti e gli altri si apre anche il processo penale, con proscioglimento per intervenuta prescrizione dal reato di abuso d'ufficio per finalità patrimoniale. Ora il ministero degli Interni ha cercato di recuperare i 14,5 miliardi sprecati, avviando un'azione legale contro la società debitrice. Ma la Baia Paraelios ha "un patrimonio modestissimo in rapporto al danno da risarcire", così la Corte dei conti (sentenza di primo grado) ha chiamato a pagare l'attuale presidente dell'Italia di Centro, l'ex commissario
antiracket e i due uomini già ai vertici del Sisde.
di Gabriele Mastellarini
da "L'espresso"
(29 febbraio 2008)
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