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Cronaca Redazione 27 aprile 2008 08:23 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Secondo l'agenzia Apcom in un articolo del 24 aprile, Marigliano ha raggiunto la bellezza di 56000 tonnellate di "eco"Balle. Ma non dovevano essere solo 30000? In questa città vige la regola del tutti contro tutti.
Associazioni in disaccordo che si contrastano tra loro e Amministrazione "distratta" da altri più importanti(!?) problemi. Intanto ci si perde nelle cose fondamentali che insieme si dovrebbero fare per salvare il salvabile di un territorio oramai in agonia.
Se la notizia è fondata, è gravissimo che a Marigliano siano già state depositate 56000 tonnellate di rifiuti, mentre per "contratto" dovevano essere 30000. A chi era dovuto il controllo?
Roma, 24 apr. (Apcom) - "Mancano sedici giorni al termine del mandato", scandisce il timer elettronico sul sito del Commissariato del Governo per l'emergenza rifiuti in Campania. Sono passati poco più di tre mesi da quando Gianni De Gennaro, l'8 gennaio scorso, ha ricevuto l'incarico di 'super commissario' per la questione rifiuti. Il 14 gennaio De Gennaro ha promulgato il suo piano per risolvere l'emergenza, annunciando che sulle strade di Napoli e provincia erano accumulate 250mila tonnellate di rifiuti, 600mila in tutta la Campania. Da allora, tra proteste dei cittadini, navi e tir carichi di 'monnezza' spediti nelle regioni solidali o treni inviati a caro prezzo in Germania, minacce dell'Unione europea e, infine, un nuovo governo nazionale ormai alle porte, molto è cambiato dalle intenzioni iniziali.
De Gennaro aveva annunciato la necessaria apertura (o riapertura) di tre discariche (Difesa Grande ad Ariano Irpino, Villaricca vicino Napoli e Montesarchio presso Benevento) e quattro siti di stoccaggio provvisorio (Marigliano, Pianura, Ferrandelle, Manifatture Tabacchi): in questo modo, disse il 'super commissario', sarebbe stato possibile smaltire quasi 1 milione di tonnellate di rifiuti, quello che serviva per risolvere l'emergenza campana.
E' vero che lentamente la situazione sembra migliorare: ad oggi, spiegano fonti del Commissariato, nelle strade di Napoli ci sono ancora circa 600 tonnellate di immondizia, oltre 25 mila le tonnellate di rifiuti ancora 'a terra' in attesa di essere raccolti se si considerano l'intera provincia del capoluogo partenopeo e quella di Caserta. Altri rifiuti sono accumulati lungo le strade delle altre province campane.
Nessuna delle tre discariche che De Gennaro aveva indicato è però in funzione, al contrario - come previsto dalle ordinanze del commissario di questi mesi - sono di fatto diventate o ritornata discariche Ferrandelle, Marigliano e Macchia Soprana (quest'ultima non lavora ancora a regime).
Molti sono i 'depositi', i siti di stoccaggio temporaneo: Giugliano, Campo Genova, Battipaglia, Caivano, Santa Maria Capua Vetere. Ancora in costruzione, come discariche o località per lo stoccaggio, Savignano Irpino (ma il Tar ha dato ragione alle proteste dei comuni limitrofi), Sant'Arcangelo Trimonte, Somma Vesuviana, l'ex area Manifattura Tabacchi, San Tammaro, Pianodardine. E ancora si discute sulla possibile realizzazione di una discarica a Chiaiano (700 mila tonnellate vicino Napoli) e Vallata (alta Irpinia, dove andrebbero 2 mln di tonnellate di rifiuti).
In diversi casi però i siti di stoccaggio sono pieni o addirittura rischiano di scoppiare: a Marigliano, ad esempio, si è già superata la quota di 56 mila tonnellate a fronte delle 30 mila annunciate e problemi simili si registrano nella discarica di Macchia Soprana. A Napoli comunque, epicentro della crisi, la situazione sulla raccolta si sarebbe ormai normalizzata, anche se tra lunedì e martedì scorso c'è stato un rallentamento della raccolta dei rifiuti per i lavori di completamento della seconda vasca della discarica di Ferrandelle.
Secondo il Commissariato, infine, sul rallentamento nella raccolta dei rifiuti ha pesato anche il ritardo nella partenza dei treni con i rifiuti verso i laender della Germania che hanno siglato gli accordi con il Commissariato di Governo per lo smaltimento dei rifiuti campani (per complessive 100 mila tonnellate).
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