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Cronaca Redazione 27 agosto 2008 19:47 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Fa tappa a Brusciano “Erba cattiva”, il tour contro i fenomeni di violenza e maltrattamenti sulle donne e i bambini dell’artista e compositore Enzo Gragnaniello. Il titolo è stato ispirato dall’ultimo lavoro discografico del cantante partenopeo, che il 17 agosto scorso in Calabria in diretta Rai ha reso omaggio insieme a Ivana Spagna alla compianta Mia Martini. L’appuntamento è per martedì 2 settembre, alle 21, in piazza 11 settembre.
La direzione artistica è affidata a Enzo La Gatta mentre la special guest al percussionista, Tony Cercola che per la sua capacità di inventare sempre nuovi suoni , ama definirsi percussautore. Il concerto, che rientra nell’ambito del pacchetto di iniziative organizzate per la festa dei gigli, sarà principalmente improntato sulle recenti canzoni che Gragnaniello ha scritto e musicato prima di renderle note al grande pubblico, nella sua villa di Pietrelcina.
Qui a stretto contatto con la natura, il compositore dei Quartieri Spagnoli, orgoglioso delle proprie origini, ha trovato lÂ’ispirazione giusta per emozionare e regalare ai propri fan altri autentici capolavori destinati ad entrare nelle antologie musicali.
L’intento è di spingere le persone a riflettere e a impegnarsi nella tutela dei diritti dell’infanzia e delle donne. Temi che Gragnaniello porterà in tutte le piazze sfruttando i momenti di grande aggregazione culturale, sociale e religioso. “Si stanno smarrendo i valori del rispetto verso gli altri –afferma Gragnaniello- verso il prossimo e anche verso se stessi. Troppe le violenze sui bambini, poco il rispetto verso la vita… Ognuno deve dare il proprio contributo per fermare la spirale di cattiveria e il lassismo che c’ è in giro.
Per l’occasione sarà allestito anche un apposito banchetto per la vendita dei cd “Sciascià ”, (progetto di Enzo La Gatta “Le Nuove Nacchere Rosse” con la collaborazione di Dario Fo e lo stesso Gragnaniello) contro le morti bianche sui luoghi di lavoro. Il ricavato sarà devoluto alle famiglie delle vittime di questi autentici omicidi dovuti alla negligenza e all’incapacità di contrastare con decisione la mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro.
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