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Cronaca Redazione 10 settembre 2008 00:14 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Giuseppe Ferrigno, come Totò, Nino Taranto e Caruso, ha dato lustro a Napoli e anche lui merita una sepoltura da uomo illustre. Il maestro Ferrigno, morto lo scorso 23 agosto, era nato in Via San Gregorio Armeno, nel cuore della Napoli antica e lì, aveva messo su la sua bottega di pastori comprati da cittadini provenienti da ogni angolo della terra. È partita in onore di Ferrigno una raccolta di firme per concedergli il Cimitero degli Uomini Illustri.
La raccolta è iniziata dal suo luogo natio e le firme sono già numerosissime, successivamente saranno prese nel resto della città . "La dolorosa scomparsa del Maestro Giuseppe Ferrigno - afferma Andrea Santoro, consigliere di an al Comune di Napoli, - ha purtroppo evidenziato l'impreparazione dei cimiteri napoletani ad offrire una degna sepoltura a coloro che con la propria arte e professione hanno dato lustro alla città di Napoli nel mondo.
È apprezzabile - precisa Andrea Santoro - lo sforzo annunciato dall'Assessore ai Cimiteri per trovare una soluzione. Proprio per dar forza a questa volontà , che ci auguriamo condivisa anche dal Sindaco, abbiamo deciso di realizzare una petizione popolare per far si che siano direttamente i napoletani oltre che i familiari a chiedere una degna sepoltura al Maestro Ferrigno. Per il futuro - conclude Santoro - ritengo opportuno che sia individuata una nuova area da destinare agli Uomini e le Donne Illustri del XX e XXI secolo, affidando al Sindaco, sentito il Consiglio Comunale, la decisione solenne su chi è meritevole di entrarvi piuttosto che a burocratiche procedure e commissioni tecniche".
Le opere di Giuseppe Ferrigno, considerato un caposcuola nell'arte della terracotta napoletana, sono ispirate al '700 napoletano. Accanto ai personaggi tradizionali, nei suoi presepi sono sempre presenti le figure care alla tradizione napoletana. Fra tutte, Giuseppe Ferrigno predilige Benito, il pastore eternamente assonnato e Ciccibacco, personaggio alticcio e strampalato. Nei suoi scaffali non solo i personaggi tradizionali dei presepi, ma anche le statuine degli uomini più importanti del nostro tempo: capi di Stato, artisti, calciatori.
Dal grande Luciano Pavarotti al presidente americano George Bush, dal re di Spagna Juan Carlos a Maradona, ma anche Massimo Troisi, Roberto Beningni, Sofia Loren e la Brambilla con l'autoreggente. Presepi del maestro sono presenti a New York, Parigi, Arles, Malmoe, Stoccarda e per le capacità professionali dimostrate ha avuto riconoscimenti quali il "Primo Premio S. Gregorio Armeno", per tre anni consecutivi e "The First Award Europe". Con la scomparsa del maestro Giuseppe Ferrigno il testimone adesso passa al figlio Marco.
Marco Altore
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