Cronaca
Redazione
30 settembre 2008 23:57
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RIFIUTI OBITORIALI TRATTATI COME RIFIUTI COMUNI
Presentato esposto alla Procura ed al NOE
NAPOLI - Il Consigliere Comunale Andrea Santoro (AN) qualche giorno fa ha comunicato di aver depositato un esposto all'attenzione della Procura della Repubblica e dei Carabinieri del NOE, Nucleo Operativo Ecologico, relativo a presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti prodotti dall'Obitorio Giudiziario del Comune di Napoli sito al Policlinico della Federico II di via Pansini.
"I rifiuti dell'Obitorio - spiega Andrea Santoro - sono costituiti anche dal vestiario intriso di sangue ed altri liquidi biologici dei cadaveri e dalle casse utilizzate per trasportare gli stessi. Il DPR 254 del 2003 classifica tutti i rifiuti in cui è visibile sangue in quantità evidente di dubbia provenienza come "rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo".
Ma per l'Amministrazione Comunale di Napoli quei rifiuti sono considerati comuni rifiuti cimiteriali, come dimostrano precise disposizioni dirigenziali che invitano gli addetti dell'obitorio a trattare come rifiuti sanitari soltanto i bisturi utilizzati per le attività settorie. I rifiuti cimiteriali sono in teoria casse di legno e stracci che sono stati 10 anni sotto terra, privi cioè di qualsiasi carica batterica o virale infettiva, ecco perché la Legge li paragona ai rifiuti solidi urbani. La Legge prescrive una raccolta separata solo perché finalizzata al riciclo di materiali, come ad esempio i metalli.
Una volta effettuato il riciclo, i rifiuti cimiteriali possono finire anche in discarica. Ovviamente è del tutto diversa la composizione dei rifiuti obitoriali, considerando che spesso si tratta di stracci intrisi di sangue infetto da epatiti o da AIDS. Ecco perché ho invitato le competenti Autorità Giudiziarie a verificare se vi siano state irregolarità nello smaltimento di questi rifiuti. Mi rammarica - ha concluso il consigliere Santoro - c
he da parte dell'Assessore ai Cimiteri la questione sia stata finora sottovalutata. Ho avuto quasi l'impressione, leggendo alcune dichiarazioni rese alla stampa, che l'Assessore voglia banalizzare la vicenda.
Marco Altore
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