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Cronaca Redazione 19 novembre 2008 08:09 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Tira una brutta aria nel Comune di Marigliano: LSU che vedono sfumare la possibilità di avere un lavoro "normale" e dipendenti comunali che si sentono sotto attacco. E le voci, che si levano negli antichi corridoi della Casa Comunale, sussurrano l'anonimato, come nei periodi più bui della Democrazia.
Gente che ha paura di esprimere liberamente le proprie opinioni. Gente che urla il proprio disappunto, ma non lo vuole "firmare". Le lamentele sono tante: lo sciacallaggio di un certo giornalismo che si irrora del dolore altrui, quasi compiaciuto.
E la candida voglia di precisare alcune cose: se nella Casa Comunale ci sono tanti provvedimenti disciplinari è perché prima della caduta dell'Amministrazione, con una delibera di Giunta c'è stata l'approvazione del regolamento degli Uffici e dei Servizi, nel quale è stato estromesso dalla Commissione di Disciplina il rappresentante sindacale: praticamente i provvedimenti li prende in autonomia il solo direttore generale, senza un contraddittorio.
Inoltre, la cosa che lascia letteralmente interdetti è che oggi, con il Commissario Straordinario, nulla sembra essere cambiato. Nonostante l'Amministrazione sia stata sfiduciata da 17 consiglieri, sembra di essere ancora nell'Amministrazione Corcione. E La conferma della nomina a direttore generale del dott. Fulvio Genchi ha rafforzato questi cattivi pensieri.
Ha detto un dipendente che vuole rimanere rigorosamente anonimo:"Sicuramente la nomina del dott. Genchi è del tutto regolare, ma è etica? Voglio ricordare, solo per onor di cronaca, che la nomina del direttore generale è una nomina politica. Infatti, è stata la politica che ha dato il titolo di direttore generale al dott. Fulvio Genchi . E la mia meraviglia e che nessuno di voi si imbarazza per questo. Nessuno di voi "giornalisti" che lo scriva, che lo noti, che si chieda se sia giusto!...
Cosa emerge da questa triste vicenda?... La paura! Quando in un ambiente lavorativo più che giustizia si respira rancore, per chi la pensa in modo diverso, si alimenta il risentimento civile. E se in mancanza di autorevolezza si usa autorità il risultato che si ottiene è un assurdo conflitto sociale. E, in esso, nessun improvvisato Brunetta, dirigente o giornalista che sia, vince. È l'intera società a perdere la partita della Democrazia e del decoro.
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